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Nuovo Stadio Curi, il Pd pianta i paletti: "Nessuno stravolgimento a Pian Di Massiano"

Il segretario Cristofani: "Servono punti di riferimento. Si può fare tutto, ma senza rompere tutto ciò che è stato consolidato negli anni"

Fermi gli impegni agonistici del Perugia Calcio, con l'amara conclusione della stagione del 19 maggio, torna alla ribalta il nuovo stadio Renato Curi. Il progetto c'è e il Partito Democratico, per bocca del suo segretario comunale Sauro Cristofani, "non si oppone alla realizzazione, ma ci sono delle paletti da cui non ci si può discostare". 

L'immediato post retrocessione e il nuovo stadio

"Sono dispiaciuto per la retrocessione, tornare in terza serie ci ferisce", sottolinea Cristofani. E poi sul nuovo stadio: "In parte - spiega - condivido quanto detto dal sindaco: bisogna essere aperti a ogni possibilità". E ancora: "È pervenuta qualche proposta da parte di alcuni privati per l'ammodernamento del Curi. Tutto questo avviene nel silenzio dell'amministratore comunale. Come Pd vogliamo dare i nostri riferimenti per un dialogo sereno".

Il segretario inoltre sottolinea: "Gli stadi comportano un grande dispendio di costi ed energie. Sappiamo bene che il Curi deve essere adeguato alle nuove norme, quindi ben vengano i progetti. Servono però punti di riferimento. L'amministrazione deve saperli analizzare ed eventualmente dare l'interesse pubblico".

La "condizione" per il nuovo Curi è questa: "Siamo a Pian Di Massiano, in quell'equilibrio creato tra esigenza di fare sport, tempo libero e svolgere attività culturali. Si può fare tutto ma senza rompere tutto ciò che è stato consolidato negli anni".

Le condizioni nel dettaglio

Ed ecco i paletti messi a terra da Pd per il "nuovo" Curi. Il segretario dem li illustra punto per punto.

Il primo: "Giustamente c'è richiesta di valorizzazione volumetrica degli spazi. Quella parte però è vissuta dalla città e non possiamo operare stravolgimenti. Noi saremo molto attenti su questo. Non possiamo non stigmatizzare il poco interesse che il Comune ha avuto per quell'area. Un eccesso di presenza di attività commerciale potrebbe rompere certi equilibri. Sarebbe stato meglio concentrare queste attività dentro lo stadio".

Punto secondo: "Il calcio è uno sport popolare e tale deve rimanere. Riteniamo ingiustificato riduzione dei posti a scapito delle curve. L'amministrazione deve valutare attentamente questo aspetto e saremo vigili".

Punto terzo: "Da parte del soggetto proponente c'è una proposta economica. Lo stadio deve essere ristrutturato, il parametro che l'amministratore può concedere è quello massimo"

Punto quarto: "Qualora tutti questi elementi trovassero riscontro positivo l'amministrazione deve fornire tutte le garanzie che il vagabondaggio della tifoseria sia più breve possibile". 

Conclusioni

Cristofani ha così concluso: "Dire che la decisione finale sia in mano ai tecnici è un qualcosa che mi lascia perplesso. Seguiremo questa vicenda con attenzione e spero che questi punti siano al centro della discussione". 

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