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A rischio il progetto del raddoppio ferroviario Orte-Falconara, il Pd Umbria e Marche uniti: "I ritardi di Tesei e Acquaroli. Cambiare marcia"

"È un fatto che non possiamo permetterci, essendo un’occasione irripetibile per lo sviluppo economico, sociale, turistico delle nostre regioni per il turismo, il pendolarismo lavorativo, la mobilità sanitaria"

Presidio congiunto del Partito democratico di Marche e Umbria e dei rispettivi gruppi consiliari a Fabriano, per sottolineare i ritardi relativi alla realizzazione del raddoppio della Orte – Falconara, annunciata come opera da realizzare con i fondi Pnrr e che ora, stante le lungaggini e i vincoli temporali delle risorse europee da impiegare, potrebbe saltare. Così, per ribadire la necessità di “non perdere questa occasione”, presso la stazione di Fabriano, si sono ritrovati i segretari regionali Chantal Bomprezzi e Tommaso Bori, i capigruppo Maurizio Mangialardi e Simona Meloni insieme ai rappresentanti dei comuni lungo il tracciato.

“Nelle aree interne, la sfida sta nelle infrastrutture di collegamento. Il sit in simbolico di oggi – ha spiega il segretario dell’Umbria, Bori – parlando direttamente ai problemi dei cittadini, è per scongiurare un rischio che appare una certezza. Per questo abbiamo iniziato azioni sinergiche, come le interrogazioni presentate a Tesei e Acquaroli, per chiedere di trovare i fondi. Il problema è stata l’inerzia delle giunte regionali di destra, ma l’opera è strategica e la stessa rimodulazione è un’occasione persa. Come Pd Umbria stiamo lavorando con tutte le regioni confinanti per fare azioni sulle opere infrastrutturali, non solo come opera di opposizione ma perché vogliamo tornare a governare i territori ed è quindi necessario creare le condizioni di sviluppo”.

“In primo luogo – ha spiegato la capogruppo Pd dell’Umbria, Meloni – il Pd dimostra di saper fare rete tra territori e regioni, a differenza di quello che sta facendo il centrodestra. Quanto al raddoppio, l’opera, da strategica, rischia di diventare mancata, specie dopo le dichiarazioni del ministro Fitto che l’ha inserita nelle opere ‘Chimera’. È un fatto che non possiamo permetterci, essendo un’occasione irripetibile per lo sviluppo economico, sociale, turistico delle nostre regioni per il turismo, il pendolarismo lavorativo, la mobilità sanitaria. Serve dunque un impegno a difesa di questa opera che per noi significa anche l’apertura di un collegamento di Terni con Roma. Per questo, dal nostro punto di vista, visto che l’Umbria è cerniera dell’Italia centrale, siamo pronti a lavorare anche con Toscana e Lazio, per far sì che si possano dare risposte ai bisogni dei cittadini”.

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