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Il Governo boccia la Regione sulla caccia: chiusa in anticipo la stagione

Brutte notizie per i 30mila cacciatori umbri. Come l'anno passato la stagione venatoria si chiuderà in anticipo per le specie tordo bottaccio, cesena e beccaccia. Motivo: l'Umbria ha un calendario di caccia che non è conforme, per questo aspetto, con le direttive comunitarie. 

Il Governo ha intimato la Regione a sospendere il tutto ma anche quest'anno l'assessore regionale alla caccia, Fernanda Cecchini, contestando l'atto, ha risposto di no dato che si dice sicura che il calendario venatorio 2015-2016 è stato predisposto e approvato nel pieno rispetto della legge nazionale sulla caccia. Un no che non fermerà ovviamente il Governo: nel caso di inadempienza, spettà direttamente all'Esecutivo nazionale il modificare i calendari venatori approvati dalle Regioni, avvalendosi del potere sostitutivo. 

“Da anni – ricorda l’assessore Cecchini – le Regioni stanno chiedendo al Ministro competente di confermare o modificare i periodi di caccia stabiliti nell’articolo 18 della legge nazionale e di sostenere in sede europea l’effettiva uniformità dei provvedimenti in materia venatoria. Dopo il ‘commissariamento’ dello scorso anno, abbiamo dato la nostra collaborazione per trovare soluzioni alle diverse problematiche ed evitare così anche possibili procedimenti di infrazione a carico dell’Italia da parte dell’Unione Europea". 

"Non siamo disposti perciò a subire questo nuovo atto d’imperio – conclude l’assessore - ma chiediamo che una volta per tutte il Governo faccia chiarezza su obblighi e periodi cacciabili, non scaricando sulle Regioni la responsabilità di eventuali violazioni delle direttive comunitarie, in modo da poter  lavorare al nuovo calendario sulle base di regole indiscutibili e condivise”.

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