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Diritto allo studio, inserimento lavorativo e politiche giovanili, il segretario regionale Bori (Pd) attacca la Tesei

L'esponente politico: "I dati sui giovani sono allarmanti. Giunta latitante sulle politiche industriali e occupazionali"

Diritto allo studio, inserimento lavorativo e politiche giovanili. Sono tre aspetti della vita politica, sociale ed economica dell'Umbria, nei quali la giunta Tesei sarebbe latitante. È quanto sostiene Tommaso Bori, segretario regionale del Pd, parafrasando il titolo di un celebre film: "L'Umbria non è una regione per giovani?".

Secondo il segretario Bori non sarebbe "certo, una novità e spesso come Pd abbiamo denunciato le gravi mancanze del governo leghista su diritto allo studio, inserimento lavorativo e politiche giovanili. Ma oggi lo dicono in maniera inequivocabile i dati pubblicati da Istat nel rapporto sul Benessere equo e sostenibile delle regioni e delle province italiane: ogni mille laureati residenti il 9,2 lasciano la regione (4,2 è la media nazionale) - prosegue Bori - i Neet sono l’8,7 per cento della popolazione tra 18 e 30 anni; il tasso di occupazione giovanile (15-29 anni) in Umbria non va oltre il 31,1 per cento,  26,7 per cento per le donne; siamo all’undicesimo posto per retribuzioni medie, con 19.460,8 euro annui contro i quasi 22mila a livello nazionale".

Task-force per dare un futuro e un lavoro ai giovani umbri scoraggiati che non studiano e non lavorano

I dati su indicati "stridono ancora di più se messi di fronte alle statistiche sulla preparazione dei nostri giovani: in Umbria si è registra il livello regionale di diplomati più alto d’Italia, con il 71,8 per cento della popolazione tra 25-64; i laureati di età compresa tra 25 e 39 anni in Umbria sono il 31,8 per cento, quarto miglior risultato d’Italia - dice ancora il segretario e consigliere regionale Bori - È evidente che questo dovrebbe rappresentare il tema cardine per la politica regionale e rientrare tra le priorità dell’azione di governo. Perché la politica e il governo delle comunità dovrebbe preoccuparsi, prima di tutto, di rivolgere lo sguardo al futuro e di costruire opportunità di vita e di lavoro all’altezza delle aspettative".

Se il centrodestra e la Lega "sembrano non accorgersene", il segretario sostiene la necessità di "una visione di prospettiva sulle politiche industriali, per orientare risorse e investimenti, di politiche occupazionali orientate a una buona e piena occupazione, in cui si incentivino innovazione, qualità delle produzioni, nuove tecnologie, e si garantisca l’incontro efficace tra domanda e offerta. Avrebbe bisogno di valorizzare un’eredità importante relativamente alle tematiche legate al diritto allo studio - prosegue Bori - Di servizi alle famiglie e abitativi che garantiscano ai più giovani una cittadinanza piena. Niente di tutto questo emerge dalle iniziative della giunta Tesei".

Il Pd, quindi, non si tira indietro e prova a fare la sua parte: "Su questi temi stiamo costruendo incontri sul territorio nelle prossime settimane con la responsabile giovani della Segreteria nazionale Chiara Gribaudo. Anche la conferenza programmatica che abbiamo in programma il 18 e il 19 settembre ad Assisi - e che rappresenta un pezzo di un articolato percorso di confronto ed elaborazione - sarà occasione per tenere alta l’attenzione su questi temi, che riteniamo centrali per lo sviluppo dei territori e per il benessere delle nostre comunità" conclude il segretario Bori.

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