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Giovani Pdl, Il segretario Pelliccia: Congressi? Siamo i primi a volerli

Dopo l'occupazione da parte di un'area di Giovane Italia, il movimento giovanile del Pdl, della sede per stimolare il partito, parla in un intervista il segretario "non ammutinato" Massimo Pelliccia

Una parte della Giovane Italia, il movimento da voi diretto in questi anni, vuole un cambio di passo: sia in fatto di programmi che di militanze nei territori. Da qui anche l'occupazione della sede regionale del Pdl. Come vertici del movimento giovanile cosa rispondente a questa area?

Occupare casa propria, dopo aver aperto la porta con la chiave, non mi pare un bel cambio di passo... Battute a parte, c'è purtroppo molta confusione. Stiamo parlando del PdL o del suo movimento giovanile, del livello nazionale o di quello locale? Bisogna intendersi prima di tutto su questo. Sul territorio si sono celebrati i congressi provinciali del partito di recente; in quello di Perugia in particolare si sono confrontate due diverse mozioni. Esponenti della Giovane Italia hanno legittimamente partecipato e fatto le proprie scelte, si sono candidati, sono stati eletti e stanno contribuendo - anche con posizioni differenti - alla crescita del partito. Se qualcuno si è pentito di come ha votato non è peccato, può capitare a tutti. Diciamo solo che nel caso di specie si porrebbe un serio problema di coerenza... Detto questo, che i giovani per natura si pongano come stimolo al partito fa parte della nostra storia. Se questa iniziativa si pone in tale ottica va benissimo. 
 
- Giovane Italia in Umbria è stata fondamentale per la vittoria del 2008 e per le amministrative 2009: è uno strumento ancora valido oppure deve essere riformato con un primo congresso?
 
Non so dire se sia stata fondamentale, sicuramente ha fornito un contributo. I congressi con questo c'entrano ben poco però. La Giovane Italia ha giocato un ruolo laddove erano presenti dirigenti e militanti radicati sul territorio, motivati e competenti. Su questo è bene chiarire un concetto: il paese dà spesso sfoggio al peggio, nella politica, nella magistratura, nelle professioni ipertutelate, nella pubblica amministrazione. Il contributo che i ragazzi e le ragazze della Giovane Italia devono dare non è certo quello di essere giovani, come spesso sento dire. Devono essere migliori, più competenti, più onesti, più caparbi. Certamente non è facile e, altrettanto certamente, non è per tutti. Quanto ai congressi, nazionale e territoriali, speriamo proprio di riuscirci presto; credo sia un'esigenza avvertita da tutti. Alcune settimane fa, ad esempio, ho personalmente sottoscritto una mozione per chiedere quelli del mondo universitario, che è il vero cuore del nostro movimento.
 
- Può tracciare un bilancio della vostra gestione?
 Direi che è stata una gestione improntata ad amalgamare due anime che provenivano da storie politiche diverse, Azione Giovani e Forza Italia Giovani. Sono convinto che su questo fronte si siano raggiunti buoni risultati. Abbiamo confermato la centralità dei nostri movimenti studenteschi, sia nelle scuole che all'università. Abbiamo prodotto una serie di campagne politiche, l'ultima delle quali sulla liberazione dei nostri Marò, che credo abbiano avuto riscontri positivi. Certo in alcune cose abbiamo anche fallito: far capire proprio a tutti che solo il lavoro di squadra paga è una di queste.
 
- Se il Pdl venisse meno....ha un senso una rinascita della destra italiana, sociale e popolare? 
La destra italiana non ha alcun bisogno di rinascere poichè non è mai morta.

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