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Politica Borgo XX Giugno / Giardini del Frontone

Gay Pride a Perugia, Pdl: "Inopportuno davanti a San Pietro". Pd entusiasta

Il primo Gay Pride a Perugia - chiamato Village Pride - che si svolgerà al Frontone il prossimo 27 giugno divide, a livello locale, i due maggiori partiti della città. Critiche dai consiglieri Castori e Varasano. Mentre Parlavecchio (Pd) esalta l'evento

Anche ai tempi delle larghe intese la questione del primo Gay Pride a Perugia continua a dividere "sull'opportunità dell'evento" i due maggiori partiti umbri: da una parte il Pd che esalta la manifestazione che si svolgerà  il 27 giugno al Frontone dall'altra invece il Pdl che critica l'iniziativa e la scelta del posto (il Frontone proprio davanti a San Pietro). Partiamo dal centrodestra di casa nostra: i consiglieri Carlo Castori e Leonardo Varasano hanno messo sul piatto della discussione due ragioni del perchè il Gay Pride di Perugia è inopportuno.

"La lotta, condivisibile, alle discriminazioni non ha bisogno né di manifestazioni di orgoglio né di carnevalate di sorta: contrariamente alle intenzioni professate una festa di questo tipo pare autodiscriminante. Ma l’iniziativa è inopportuna anche per il luogo scelto: perché per una manifestazione simile si è scelta proprio l’area antistante a San Pietro, una delle Chiese più importanti della città, già prima Cattedrale di Perugia?". Castori e Varasano parlano anche di un problema politico: Al di là del patrocinio, l’Amministrazione ha dato anche un supporto economico all’iniziativa? Se si, a quanto ammonta?".

Dal Pdl al Pd che invece, anche se non ha mai approvato la famosa legge dei Pacs, si dice entusiasta della manifestazione gay a Perugia. “E’ tempo che anche il nostro Paese apra le porte al dialogo e metta al bando i pregiudizi" ha spiegato il segretario comunale del Pd Franco Parlavecchio "Un primo passo sarebbe, ad esempio, l’approvazione di una legge seria ed efficace contro l’omofobia ma abbiamo assoluto bisogno di una vera rivoluzione culturale che metta al centro la persona e i suoi diritti allontanando ogni forma di intolleranza e razzismo. Manifestazioni come quella di giovedì  hanno il grande merito di accendere i riflettori su temi troppo spesso ai margini del dibattito pubblico, per questo non posso che ringraziare quanti stanno lavorando con  impegno all’organizzazione dell’evento. Il nostro Paese ne ha un forte bisogno”. Insomma i diritti dei gay e le manifestazioni - spesso provocatorie - non sono cose da larghe intese.

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