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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

La Cgil contro l'amministrazione Romizi: "I problemi di Fontivegge non si risolvono con l'esercito"

Il segretario Ciavaglia: "Lo spaccio si è solo spostato dal centro a Fontivegge"

La Cgil di Perugia dice no "all'esercito a Fontivegge". Perché, spiegano, "i problemi del quartiere non si risolvono così". Il sindacato rosso boccia la richiesta del sindaco Romizi e dell'assessore Prisco di un presidio fisso di polizia nella zona della stazione e dell'intervento della Celere. "I problemi di un quartiere complicato come quello di Fontivegge-Bellocchio non si risolvono con l’esercito e con la militarizzazione, ma con interventi sociali e urbanistici seri”. Ad affermarlo in una nota è Filippo Ciavaglia, segretario generale della Cgil di Perugia.
“L’omicidio che si è consumato la scorsa settimana - continua il segretario della Cgil - è un fatto gravissimo che riporta alla luce un fenomeno, quello dello spaccio di droga e della violenza collegata, in realtà mai venuto meno, ma che si è solo 'spostato’ da una parte (il centro storico) ad un’altra della città. La risposta che un’amministrazione comunale può e deve dare non può limitarsi ad una richiesta di maggiore controllo militare del territorio, mentre il governo congela gli importanti finanziamenti previsti per la riqualificazione del quartiere”.

E ancora: “Chiediamo ancora una volta al sindaco e all’amministrazione di aprire un confronto reale sui problemi di questo quartiere, dove peraltro è collocata la sede della nostra Camera del Lavoro provinciale, e più in generale sul futuro di Perugia - conclude Ciavaglia - perché siamo convinti che è solo attraverso la partecipazione che si possono affrontare i gravi problemi che le cittadine e i cittadini vivono sulla propria pelle”. 

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