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Casapound torna a Fontivegge sfoggiando il tricolore: "Qui è Italia, non è la zona franca dei clan dello spaccio"

Molti i militanti scesi in campo per sostenere una politica sulla sicurezza più decisa e dura per ripulire il quartiere. Critiche alla Giunta Romizi: "stessi risultati di Boccali"

Gli esponenti di Casapound di Perugia sono tornati a manifestare in Piazza del Bacio e poi hanno sfilato nelle vie principali del quartiere di Fontivegge. Hanno portato il tricolore per ribadire un concetto chiaro: il quartiere è Italia, non ci sono terre franche dove possono liberamente fare affari e produrre degrado la criminalità. 

"Una piazza simbolo - ha affermato Antonio Ribecco, responsabile di Cpi a Perugia - dello spaccio in mano ad extracomunitari che la fanno da padroni, fregandosene della legge, con  la consapevolezza di rimanere impuniti. Un intero quartiere ostaggio di bande criminali che si contendono lo spaccio e si riuniscono nei negozi etnici che diventano il loro ritrovo. Non bastano negozi nuovi e le recenti passerelle istituzionali per sconfiggere la delinquenza e recuperare il quartiere".

Il movimento di destra sovranista, con la manifestazione di Fontivegge, critica le politiche sulla sicurezza della giunta Romizi che viene equiparata, in fatto di risultati, alla giunta Boccali ("Anni di spaccio, degrado, furti e peggio ancora, omicidi, ora come 5 anni fa con la vecchia giunta").

"Per 'riprendersi' Fontivegge servono misure forti - ha concluso Ribecco - un posto fisso di polizia, tolleranza zero ed espulsione immediata. Come CasaPound saremo sempre vicini ai residenti che non vogliono più subire passivamente le prepotenze di queste persone".

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