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Finanziaria regionale 2023-25, le opposizioni contro la Tesei: "Ignorati i costi sanitari post Covid, solo 'fumo' su povertà e famiglia"

"Noi abbiamo l’esigenza di prenderci carico delle persone che sono fuori dal mercato del lavoro. Questa è la grande sfida su cui pesare le misure di questa manovra di bilancio”

Sanità, costi e prestazioni, persone fuori dal mercato del lavoro e difficili da ricollocare, spopolamento e politiche di sostegno all'accesso al credito per famiglie aziende. Sono questi gli aspetti che, secondo il centrosinistra all'opposizione in Regione, la finanziaria 2023-25 (con i vari testi collegati) approvata in consiglio regionale dalla maggioranza che sostiene la Presidente Donatella Tesei che ha fortemene sostenute le soluzioni adottate per imprese, famiglie, turismo e infrastrutture. 

“Su alcuni articoli daremo parere favorevole, perché sono misure su cui c’è convergenza. Ci sono altri temi sui quali si doveva e si poteva fare di più" ha spiegato la relatrice d'opposizione Donatella Porzi di Azione "I lavoratori poveri in Italia sono 4 milioni, persone che lavorano ma i salari che percepiscono non sono sufficienti per poter vivere. Questo tema nella manovra è stato affrontato con la non dovuta specificità. Lavoro, formazione, attenzione al conseguimento delle competenze che il mondo del lavoro chiede: sono obiettivi da sviluppare e sostenere.  Ben vengano gli interventi in favore delle imprese, per l'internazionalizzazione, per lo sviluppo. Ma noi abbiamo l’esigenza di prenderci carico delle persone che sono fuori dal mercato del lavoro. Questa è la grande sfida su cui pesare le misure di questa manovra di bilancio”.

CAPOGRUPPO PD, SIMONA MELONI: "Il Piano sanitario ha avuto insufficiente partecipazione, alcune scelte si continuano a delegare ai funzionari piuttosto che ai direttori sanitari. È evidente l’impoverimento della qualità di alcune prestazioni, il tutto legato all’affaticamento degli operatori e ad una diminuzione di professionisti di qualità con il conseguente aumento della mobilità passiva. In questo bilancio mancano risposte a temi fondamentali quali la denatalità che dà luogo ad una prospettiva di un forte calo demografico. Un tema preoccupante emerge dal rapporto della Fondazione Umbria contro l’usura rispetto all’indebitamento delle famiglie che spesso diventano vittime degli strozzini anche per il caro bollette. Da sottolineare anche la difficoltà di accesso al credito"

ANDREA FORA (Patto civico): “Dal bilancio non emerge l’importante questione degli extra costi sanitari. Ad oggi quest’Aula non sa a quanto ammonta realmente il buco di bilancio 2021, quali le proiezioni della copertura dei costi per il 2022 e soprattutto si naviga a vista rispetto a quale sarà la capacità di ripristinare a pieno regime le prestazioni sanitarie e di welfare. I dati medi del deficit umbro sono più alti rispetto a quelli della media delle altre Regioni.  Ovviamente nel documento in questione ci sono anche lati positivi e ben strutturati, ma non si è lasciato spazio adeguato a due priorità: l’inverno demografico e le povertà"
 

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