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Il Piano umbro per far vivere le imprese e i negozi: prestiti (anche a fondo perduto) e co-finanziamento delle spese e per innovare

Prima fase degli aiuti per un valore di 36milioni di euro. Fioroni: "Si tratta di un primo e importante intervento di sostegno al tessuto economico della nostra regione, a cui ne seguiranno altri"

Per entrare nella cosiddetta Fase 2 - quel del graduale ritorno alla normalità - c'è bisogno di un piano, di fondi e una visuale sia dal Nazionale che elaborata dalla Regione. La Giunta dell'Umbria capitanata dalla Governatrice Donatella Tesei ha messo sul tavolo (in favore delle aziende e dell'occupazione) non solo soldi, ma anche un rafforzamento patrimoniale e il finanziamento per strumenti innovativi in grado di far vendere online i prodotti, di presentarli in rete e di garantire la sicurezza sul posto di lavoro. Non è un mistero che almeno per tutto il 2020 le grandi fiere e i grandi appuntamenti dove presentare il made in Umbria a livello internazionale sono stati fermati. 

tesei (1)-3"A livello nazionale, importanti studi scientifici - ha spiegato la Presidente Donatella Tesei - parlano dell'Umbria come una delle poche regioni pronte per affrontare la Fase. Questo ci fa piacere ma se siamo arrivati qui è perche abbiamo messo in essere campo soluzioni importanti in ambito sanitario. Ora però, senza abbassare la guardia, la salute prima di tutto, è il momento di lanciare dei provvedimenti economici e tecnici in favore del rilancio dell'economia regionale. Non ci limitiamo ad attendere i provvedimenti del Governo ma abbiamo un piano nostro e con risorse immediatamente spendibili. Una prima fase da 36milioni di euro, altri 35 milioni a fine maggio, terza fase a luglio altri 10 milioni di euro. Serviranno per rifinanziare le misure che lanciamo oggi e altri strumenti che presenteremo" 

Massima attenzione su altri due interventi che potrebbero portare più risorse: i fondi europei svincolati dalla loro destinazionale iniziali (per rimodularli in quei settori più colpiti dall'emergenza) e l'utilizzo dei milioni di euro già accontanati e al momento non utilizzabili per investimenti e spesa corrente. Nel Piano è prevista e già messa in moto una sburocratizzazione delle pratiche sia per accedere ai fondi che per le domande. Una visione molto articolata che ai lettori di Perugiatoday.it, per una migliore comprensione, divideremo in diversi servizi, settore per settore. Iniziamo dal cuore della fase 1 - come chiamata dalla Presidente Tesei - che prevede subito 36 milioni di euro già immediatamente erogabili e riguarda il sostegno alle micro-piccole e medie imprese dell'Umbria che rappresentano il 90 per cento della nostra economia. 

IL VIDEO: L'ASSESSORE SPIEGA I CONTENUTI DELLA MANOVRA

fioroni-11Cinque provvedimenti elencati e analizzati dall'assessore allo sviluppo economico, Michele Fioroni: "Si tratta di un primo e importante intervento di sostegno al tessuto economico della nostra regione, a cui ne seguiranno altri per accompagnare le aziende del nostro territorio nella fase di rilancio e riposizionare l'intera economia regionale per renderla più forte e meno esposta alle folate congiunturali. Ci siamo trovati a fronteggiare una fase senza precedenti per la nostra economia, ma con le giuste misure e con quella capacità tipicamente Umbra di affrontare le avversità con umiltà e determinazione, insieme ce la faremo".  

1) 18milioni e mezzo per un fondo prestiti per micro-piccole imprese (ovvero quelle realtà che vanno da 0 a 50 occupanti). Si prevede un finanziamento massimo di 25mila euro - tramite la finanziaria umbra Gepafin e non banche - con un tasso di interesse dell'0.5%. La prima rata da pagare è prevista 24 mesi dopo l'erogazione. Il periodo di restituzione è fissato in sei anni. La somma prestata dipende dal fatturato ed è fissata intorno al 25%. Non ci sono i parametri delle banche per ottenere il fondo. Una parte, la metà, può diventare a fondo perduto se l'azienda assumere almeno una persona o investe in tecnologia o sicurezza sui luoghi del lavoro. Una premialità per coloro che investono sul futuro e sull'occupazione. 

2) 6 milione di fondi regionali che integrano le misure relative al fondo centrale di garanzia del fondo liquidità che prevedono il 90% delle garanzie per finanziamenti non superiori agli 800mila euro concessi ad imprese con un fatturato non superiore ai 3milioni 200mila euro.  La Regione dell'Umbria utilizzerà questi sei milioni per garanire, a sua volta, anche il restante 10% con co-garanzie o ri-assicurazioni dei confidi privati. Questo permette alle aziende di beneficiare del 100 per cento del finanziamento. 

3) 4milioni di fondi regionali per il Rafforzamento patrimoniale delle Pmi dell'Umbria. La Regione, tramite la sua finanziaria, sottoscrive un aumento di capitale da 25mila a 250mila euro a fronte di un egual importo di mezzi privati da parte del socio. Riguarda: progetti di ricerca e immobilizzazione che non sono stati finanziati con bandi pubblici. 

4) 3 Milioni di euro per aziende sempre più smart, digitali e in grado di promuoversi e vendere si internet. Fino a 10 mila euro per le micro-imprese sulle spese sostenute; 15 mila per le piccole imprese. Gli investimenti finanziabili: piattoforma e-commerce e delivery (vendita online e consegna a domicilio), piattaforme virtuali per l'export, sistemi digitali per il pagamento dei prodotti, show room digitali e virtuali per prorre servizi e made in Umbria, smart place, smart working (il lavoro da casa), infrastrutture digitali come software e hardware, sicurezza. 

5) 1 Milione di Euro per la costituzione di un fondo di Garanzia per l’anticipazione ai lavoratori coinvolti, da parte delle banche, del trattamento di integrazione salariale 

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