Un po’ per l’ora tarda (si fa per dire, ovviamente), un po’ per l’abbandono in massa del Pd (più Arcudi). Sta di fatto che l’azzoppato consiglio comunale di lunedì 2 marzo risponde due volte “assente” alla conta del presidente Varasano. Manca il numero legale e il progetto per l’ex mattatoio di via Palermo, illustrato dall’assessore Prisco e lanciato dalla quasi unanimità della commissione, finisce parcheggiato. In 15 non bastano e “l’approvazione in tempi rapidi” richiesta dal detentore della delega all’Urbanistica  - e contrastata con ogni mezzo dai 5Stelle - resta una voce nel deserto. Così Prisco si ritrova quasi costretto a tirare una stoccata ai secessionisti e agli assenti più o meno giustificati: “Chi governa una città ha delle responsabilità. E a volte deve fare delle scelte che superano le faccende personali”. Il che, tradotto, più o meno è: comportatevi da adulti, Calabrese parlerà la prossima volta.

Ecco quindi il progetto lasciato impatanato nel limbo nel giorno “orribile” della maggioranza di Palazzo dei Priori (e in parte di tutto il consiglio). Il fabbricato prevede un piano interrato con ben 320 posti auto anche con abbattimento di barriere architettoniche, il piano terra è destinato alla parte commerciale, ed è dotato di un ampio parcheggio esterno con accesso al parcheggio sotterraneo. A fianco c'è la struttura di 4 piani, dotata di impianto fotovoltaico come previsto dalla normativa, un piano direzionale e due piani di residenziale privato. C'è un piano attico con una pendenza importante per alloggiare i pannelli. Una superficie di circa 28mila metri cubi. La media struttura (supermercato) occuperebbe circa 2500 mq. La parte residenziale è costituita da 12 appartamenti. Per i materiali è previsto il recupero della vecchia pietra umbra, ci sono strutture in acciaio e vetro color antracite che danno luce e profondità. La tettoia di collegamento è lasciata inalterata, così come l’edicola attualmente presente in via Palermo.