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Elezioni regionali Umbria 2015

Elezioni Regionali, il pagellone: tutti i promossi e i bocciati

Il bilancio dopo lo scrutinio per le regionali che ha sancito ancora una volta la vittoria del centrosinistra e della presidente uscente Catiuscia Marini

CHI HA VINTO

Gianpiero Bocci: Dal primo giugno, il grande Gianpiero, non è più semplicemente il sottosegretario agli interni del Governo Renzi. E' anche segretario regionale del Pd e Governatore dell'Umbria ad honorem. Il "popolare" - in quanto ex democristiano ed ex Ppi - Bocci è il regista di una vittoria del Pd e del centrosinistra. Senza di lui ci sarebbe stato il sorpasso. I suoi candidati del Pd sono risultati i più votati e tutti eletti: l'ex assessore provinciale alla cultura, Donatella Porzi, l'astro nascente folignate Barberini, il ternano presidente del consiglio regionale Eros Brega e l'eugubino Smacchi. Su quest'ultimo c'è stato un vero e proprio capolavoro: Smacchi era dato per morto ma Gianpiero lo ha resuscitato riuscendo a trovare le preferenze giuste nel perugino e in altri luoghi insospettabili. Bocci è riuscito ad arginare la voglia di cambiamento dell'elettorato moderato riuscendo a proporre questi suoi uomini dichiaratamente cattolici, centristi e anche capaci. Voto: 10

Catiuscia Marini: dice che non ha avuto paura, neanche un secondo, di perdere. Ed è tutto vero. Nel suo Dna non è prevista l'ipotesi di sconfitta e di resa. Ha perso nella sua Todi ma ha vinto in Umbria. Altri 5 anni di Governo tutti per lei. Può dire a tutti di aver preso più del 40 per cento e di aver preso più voti dei partiti che formano la sua coalizione. Ha convinto ancora una volta gli umbri a non cambiare direzione (politica). Conta solo vincere in politica. E lei lo ha fatto. Voto: 8

Silvano Rometti: In teoria ha vinto contro Massimo Buconi per ottenere l'unico posto in consiglio regionale riservato al Partito Socialista. In pratica ha vinto contro Nilo Arcudi, capogruppo del Psi a Perugia, che dopo non essere stato candidato ha fatto campagna elettorale per Massimo Buconi. Insomma un bel derby che ha fatto lievitare i voti dei socialisti che ormai esistono solo in Umbria. Voto: 7

Nilo Arcudi: Leggi sopra. Ha dimostrato di valere un posto in consiglio regionale. E forse potrebbe essere assessore nella Giunta bis della Marini facendo un accordo proprio con il nemico Rometti. Voto: 7-

Lega Nord: Non di solo effetto Salvini vive la Lega Nord Umbria che ha ottenuto il 14 per cento. Sono stati espressi molti voti di preferenza che stanno a dimostrare come il movimento si stia radicando. Con Salvini che fai poi comizi nei comuni... si vola. Due consiglieri regionali di spessore. Primo partito del centrodestra in Umbria. Ma comunque resta saldo all'opposizione. Alle Regionali come nei comuni conta solo vincere. Voto: 8

Il sindaco di Gubbio Filippo Maria Stirati: da ex socialista - in gioventù di quelli con pochi amici nel Pci - ha capito subito come fregare i "compagni" di Sel e di Sinistra per l'Umbria. Si fa una bella lista tutti insieme mettendo un (solo) proprio candidato-civico su cui far coinvogliare tutti i voti degli amici del paese. E così lo si fa eleggere. Alla faccia dei compagni di Sel e del gruppo di Vinti (ex Rifondazione). Lo schema socialista aveva già fregato Sel alle provinciali e comunali di qualche anno fa. Voto: 7,5

Bersaniani e voti: In Umbria hanno vinto anche loro. Strano a dirsi ma è così. Il gruppo Bottini-Locchi ha fatto eleggere Solinas che ora punta diretto all'assessorato alla Sanità. Loro invece sperano in un ribaltone nel gruppo dirigente del Pd. Voto: 6,5

Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale: Sono andati oltre il 6 per cento dimostrando che la destra nazionale e sociale di Giorgia Meloni può ancora crescere e contribuire alla nascita di un nuovo soggetto politico unitario post-Berlusconi. L'eroe in discusso è Marco Squarta: eletto con oltre 3mila preferenze. Sconfitto lo storico segretario di An, Andrea Lignani, che sognava una quarta legislatura. La destra perugina in festa. Voto: 7,5

Claudio Ricci: Se non fosse che alle comunali e alle regionali conta solo vincere, si potrebbe dire che è stato quasi perfetto arrivando ad un passo dalla Marini. Un privilegio che non era stato mai concesso a nessuno dei candidati del centrodestra. In dote ha portato due liste civiche dignitose (Cambiare in Umbria e Ricci Presidente). Non ha vinto ma non ha neanche perso. Se i suoi alleati avranno pazienza e coraggio tra 5 anni potrebbe essere di nuovo lui l'alfiere di un centrodestra che dovrà però profondamente cambiare. Voto: 8

Il Movimento 5 Stelle: terza forza dell'Umbria come coalizione. Secondo come partito. Due eletti. Persone normali e non candidati stravaganti come visti in altre parti del Paese. Ora saranno i guardiani del consiglio regionale dove troppo spesso centrodestra e centrosinistra si sono dati la mano, seppur di nascosto. Coerente ma perdente l'idea di non allearsi con nessuno. Ma loro di questi partiti non si fidano. Voto: 7

CHI HA PERSO

Umbria per un'altra Europa: La sinistra-sinistra era data ai sondaggi intorno al 5-6 per cento. Ha preso meno del 2 per cento. Perchè? Molti dicono il voto utile a favore del centrosinistra è stato un ottimo killer per la sinistra. Ma è anche vero che Vecchietti - ottimo giovane intellettuale - non ha bucato lo schermo. La lista era debole e i registi che hanno voluto la lista non ci hanno messo la faccia (non si sono candidati). Da sinistra dicono che è l'inizio di una nuova sinistra per l'Umbria e per l'Italia. Forse. Per il momento chi lascia il Pd e il perimetro del centrosinistra... muore.(Voto: 5 per il presente, 7 per l'ottimismo nel futuro)

Forza Italia: Solo a Gualdo Tadino ha preso il 22 per cento. Per il resto dell'Umbria è sprofondata sotto quota 10 per cento. In alcuni comuni addirittura al 5 per cento. La lista non era da battaglia anche se c'erano molti reduci. I vertici hanno parlato più di Berlusconi che dell'Umbria. L'opposizione all'interno di Forza Italia non brilla né in bene né in male ed è salita sull'Aventino. L'approdo di Silvio in Umbria forse ha mitigato la grande fuga da Fi. Voto: 5,5

Umbria Popolare: Non era una lista civica ma è finita per diventarlo in termini di voti e fortune. L'esperimento umbro di mettere insieme l'area popolare (ex forzisti, Ncd, Udc e altri centristi battitori liberi) è fallito. Sotto la soglia del 3 per cento. E tutto questo nonostante uno straordinario Massimo Monni (voto: 7) che ha investito e preso migliaia di preferenze. Ma una lista nuova doveva essere supportata da altri candidati competitivi e aveva bisogno di almeno un paio di anni di tempo per farsi conoscere. Voto: 5

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