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Elezioni Politiche 2013

Elezioni, il Pd umbro più che "mea culpa" spinge per il "Bersani Culpa"

"In Umbria il Pd tiene, rispetto al 2010, in termini assoluti": scrivono dalla direzione regionale puntando ad un nuovo progetto per l'Umbria ma gli affondi sono tutti per la campagna elettorale di Bersani

Più che un mea culpa sembra essere un Bersani culpa. Anche da chi in Umbria governa da sempre, ha subito proteste pesante - vedi a Perugia tassa di soggiorno o a Terni la questione morale e le crisi di giunta tra popolari e diessini - e chi fino alla fine ha appoggiato Bersani annullando la spinta nuova - che non vuol dire migliore, ma solo nuova - di Renzi e i renziani alle primarie. Il Partito Democratico dell'Umbria si è riunito in una segreteria difficile dove è emerso un documento incentrato soprattutto sugli errori nazionali piuttosto che su quelli locali dove il governo regionale, quello provinciale e dei grandi comuni - fatta eccezione per Bastia e Assisi - è totale, inamovibile. Nel documento si usa toni forti contro la battaglia politica portata avanti da Bersani:

 "Il Pd condizionato da sondaggi favorevoli, ha, in parte, condotto una campagna elettorale forse eccessivamente sobria, incentrata sul senso di responsabilità e sulla necessità di recuperare un linguaggio di verità, che si è scontrata con proteste chiassose e promesse roboanti; il successo di partecipazione ottenuto con le primarie ha costruito l’illusione di poter andare a segno con facilità; ha certamente avuto il suo peso la questione Mps, si sono sottovalutate le forti resistenze sulle riforme fiscali, sul tema dei diritti, sulla necessità di superare un’economia parallela controllata da forme di criminalità organizzata. Ma soprattutto non si è stati in grado di capire fino in fondo il disagio della solitudine, un disagio solido che colpisce famiglie e imprese e la mancanza di prospettiva, che si accentua di fronte all’allargarsi delle disuguaglianze, alla difesa dei privilegi, al dilagare di fenomeni di corruzione e malcostume. Non si è stati in grado di intercettare trasversalmente il malcontento. Il Movimento 5 Stelle è invece cresciuto in maniera esponenziale nelle ultime settimane, facendo leva su forme partecipative nuove e puntando sulla rete, sulle piazze, sulla tv, calamitando così voti tradizionalmente democratici, evidenziando un alcontento soprattutto in regioni dove il Pd è forte e c’è continuità di governo".

L'è tutto sbagliato, l'è tutto da rifare. Ma anche in Umbria? Ni. Nel senso che certo bisogna svecchiare, bisogna dare un nuovo progetto di Umbria (che governano anche i giovani del partito come Marini, Boccali, Todini, Giulietti, Guerrini e altri under 45) e aprire ai cittadini: "In Umbria il Pd tiene, rispetto al 2010, in termini assoluti, ma subisce perdite importanti in termini percentuali e le urne raccontano di una voglia di cambiamento forte, che solo in parte si è riusciti a raccogliere attivando meccanismi di democrazia partecipativa e praticando il rinnovamento nel partito e nelle istituzioni. Serve, allora, tornare a una discussione di merito, avviare una riflessione aperta, senza scorciatoie, che non allontani la fatica dell’elaborazione, non si costruisca su ipotesi al passato e non risolvibile in tempi stretti, sui temi che hanno alimentato la sfiducia dei cittadini per ridare alla politica il tono necessario a contenere i populismi. Serve elaborare nuove modalità di relazione con i cittadini, valorizzando la spinta al
civismo e parlando alle nuove generazioni, praticare in forme ancora più comprensibili il rinnovamento e la trasparenza, rafforzare profilo e autonomia del partito dalle istituzioni. Serve evidentemente una nuova visione dell’Umbria, un nuovo modello di sviluppo che si concentri innanzitutto sul lavoro, sulla semplificazione delle istituzioni, sulla valorizzazione dei servizi".

Forse c'è la svolta anche in vista del congresso Pd per sostituire il dimissionario segretario Lamberto Bottini. Forse anche perchè in estate si andrà a votare in alcuni comuni come Passignano e Corciano che rischiano di andare in mano ai grillini. E da maggior arriva anche la scesa in campo del nuovo centrodestra umbro per il presidente (loro sperano) della Regione, Claudio Ricci. Forse la svolta, ma prima su Imu, tassa di soggiorno, fisco vario, cartelle dei passi carrabili....non si poteva fare meglio?

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