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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Elezioni comunali 2014

Corsa alla segreteria del Pd dell'Umbria, Juri Cerasini: "Abbatterò tutte le barriere"

E' il civatiano di ferro e che non ha paura di affrontare le corrazzate degli altri due super-candidati. Sulla sedie a rotelle vuole abbattere tutte le barriere fisiche, metafisiche e delle lobby nel Pd

Ci sono sfide che a volte valgono doppio. E che vanno affrontate anche quanto tutto sembra perso. Juri Cerasini, civatiano candidato alla guida della segreteria regionale del Pd, si muove su una sedie a rotelle e vuole abbattere tutte le barriere che stanno bloccando il partito. Persino quelle che gli impediscono a lui e a simpatizzanti disabili del Pd di poter accedere alla sede di Perugia: non ci sono infatti pedane, ascensori e sedie mobili sugli scorrimano delle scale per far accedere a lui e a qualsiasi simpatizzante Pd nella sede del partito.

 "Ci sono barriere - ha spiegato Juri Cerasini - architettoniche ma ce ne sono anche troppo erette per allontanare i simpatizzanti, i giovani e tutti quei soggetti che si occupano di sviluppo, volontariato e cultura. Ci battiamo per un Pd che sappia ascoltare e che coinvolga tutti su un progetto nuovo che non riguarda la sopravvivenza del partito ma il rilancio dell'Umbria dopo una crisi così grave. Abbiamo un tasso di disoccupazione del 42% tra i giovani, oltre 20mila cassa-integrati. Non possiamo permetterci un fondo annuale di soli 900 euro per la cultura che genera lavoro e turismo. Non possiamo più permetterci di mettere insieme i budget della sanità e quelli del welfare dato che sono due settori diversi e che sono cruciali per le famiglie".

Il civatiano dell'Umbria si toglie anche qualche sassolino: "In molti mi dicono chi me lo fa fare ad andare contro due candidati - Leonelli e Fancelli - che sono super-appoggiati e sponsorizzati. Io non temo nulla ma era necessario dare dei contenuti ad una corsa alla segreteria che fino ad oggi è stata incentrata quasi esclusivamente su posizioni, posizionamenti politiche, correnti e guerra di potere interne. Questo è l'esatto opposto del rinnovamento". Cerasini conferma la sua voglia di primarie "a tutti i livelli ma basta con le urne minacciate solo per regolamenti dei conti interni".

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