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Elezioni comunali 2014

Elezioni, la sinistra di Tsipras contro i media: "Non c'è libertà di stampa"

Un duro attacco ai media locali da parte di Maurizio Francesco Giacobbe, referente Comitato Perugia per Tsipras. Si parla di scarsa libertà di stampa e di aver volutamente ignorato l'incontro con il candidato Ovadia

E' il bello della campagna elettorale, di ogni campagna elettorale: chi è sempre sotto i riflettori, chi poco o niente e quest'ultimi ovviamente si arrabbiano. Stavolta tocca ai candidati e sostenitori dell'ennesimo tentativo di riunire la sinistra: ovvero la Lista per Tsipras al cui interno c'è la sinistra senza tessera, Rifondazione, Sel, Comunisti Italiani e gruppi arcobaleno vari. Tutti aggrappati a quel Tsipras, greco, che ha superato il 20 per cento.... ma a casa sua. Si lamentano di essere oscurati dai media locali oltre che da quelli nazionali: "Quale referente per Perugia e l’Umbria della lista Tsipras esprimo il mio rammarico per aver dovuto constatare ancora una volta che i media locali e nazionali, in barba alle norme sulla par condicio, continuano ad oscurare iniziative, programmi e candidati della nostra lista, anche quando intervengono a suo sostegno personalità di rilievo del mondo della cultura, dello spettacolo, dell’associazionismo, del volontariato, della cooperazione": ha spiegato Maurizio Francesco Giacobbe, referente Comitato Perugia per Tsipras

"L’occasione di questo amaro rilievo mi è data dalla assoluta mancanza di informazione, preventiva ed a commento, di un’iniziativa come quella che ha visto protagonista a Perugia, insieme ai candidati umbri Lucia Maddoli e Fabio Amato, l’intellettuale e artista di fama internazionale Moni Ovadia, in una sala dei Notari gremita nonostante la forte pioggia. Non ci aspettavamo presenze massicce, ormai siamo abituati all’ostracismo cui ci assoggettate, ma quel vuoto totale ci è parso una vera provocazione".

E poi l'attacco alla stampa e ai media considerati poco liberi (una formula che non porta mai tanto fortuna quando si va nell'urna): "Sarà un caso che l’Italia, nella graduatoria dei paesi con maggiore libertà di stampa si trovi al 49° posto, dietro a paesi che “dall’alto della nostra spocchia guardiamo con altezzosa superiorità come Estonia, Giamaica, Costa Rica, Namibia, Capo Verde, Ghana e altri ancora”? (Il virgolettato è tratto dal blog del Fatto Quotidiano).
Non ci attendiamo scuse, ma comportamenti consapevoli e conformi all’ordinamento vigente in materia di comunicazione elettorale!". 

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