Ballottaggio, il Pd riesuma l'anti-berlusconismo: "Romizi uguale Berlusconi"

Mossa vincente per il ballottaggio oppure sono caduti nel più grande trappolone che aveva negli ultimi 20 anni, prima dell'avvento di Matteo Renzi, portato il Pd nella palude elettorale e politica? La domanda è legittima e ci riporta indietro di tanti anni e soprattutto fa notizia il fatto che il ritorno all'anti-berlusconismo in salsa perugina sia portato avanti propri dai giovani under 40 del Pd che hanno spopolato in fatto di voti usufruendo anche della rommazione dell'ex sindaco di Firenze.

Eh già perchè in pieno ballottaggio - si vota l'8 giugno - per scegliere il sindaco di Perugia tra Wladimiro Boccali e Andrea Romizi la campagna elettorale per affossare lo sfidante del primo cittadino uscente e all'insegna de: "sono la destra becera, la destra berlosconiana e del "tu consegneresti la tua città in mano a Berlusconi"?. Il passaggio più forte arriva proprio da uno dei giovani più di talento e più votato - oltre 1200 preferenze - che è in forte odore di assessorato pesante in caso di vittoria di Boccali: stiamo parlando del talentuoso Tommaso Bori, già consigliere comunale.

Così scrive dando indirettamente la linea ai fedelissimi che stanno invadendo con il suo articolo il web: Non può passare l’idea che noi siamo conservatori mentre i nostri avversari sono il nuovo. Perchè non è vero. Non possiamo consegnare la nostra città al Segretario Provinciale di Forza Italia e ora candidato a Sindaco Andrea Romizi. Non possiamo consegnare la nostra città alla destra berlusconiana. Ditero alla sua candidatura ci sono i soliti volti noti, i soliti nomi visti e rivisti, le personalità tristi della solita destra umbra e perugina che nulla di buono hanno portato alla città e che ora, giustamente, tentano di camuffarsi con il nuovo. Il simbolo della loro campagna elettorale parla da solo: Berlusconi per Romizi. Il vecchio che avanza, l’eterno ritorno dell’usato".

Insomma è l'anti-berlusconismo 2.0 ma pur sempre il vecchio ritrito anti-berlusconismo che non portò bene mai alla sinistra, tanto è vero che lo stesso Matteo Renzi ha spiegato che l'anti-berlusconismo era roba da rommare e con Berlusconi, già condannato, ha fatto degli accordi su riforma elettorale e altro ancora. Bori ammette che il primo turno è stata una disfatta e si appella agli elettori promettendo discontinuità con il passato: "Ora si va al ballottaggio, a chi non ci ha votato al primo turno per mandare un messaggio non posso che rispondere in un solo modo: il messaggio è arrivato forte e chiaro. Adesso si cambia verso, adesso dateci fiducia perchè il nostro progetto per costruire una Perugia migliore, per cambiare la città ha bisogno di tutto il vostro sostegno".  

Dopo il post-articolo di Bori sul web dai funzionari all'ultimo militante sta facendo proseliti con una frasetta di questo genere: "Ballottaggio Perugia, non servono tante parole: Partito Democratico da una parte Forza Italia dall'altra". E ancora: "Romizi è il candidato di Berlusconi a Perugia... forse no tutti lo sanno!!!!! vale la pena ricordarlo? credo prorpio di si.... non ha proposte per la città se non quella di criticare la giunta boccali... ma in cinque anni da consigliere non l'ho mai sentito criticare le scelte della giunta!!!!! paraculismo". 

Chissà magari a questo punto Romizi potrebbe copiare lo slogan proprio di sindaco Pd come Marini (primo cittadino di Roma) per rispondere ai giovani anti-berlusconiani: "E' Perugia, non è politica". D'altronde si parla di Comunali di buche, sicurezza, strade, centro storico, sgravi fiscali per rilanciare l'economia e migliorare i trasporti e l'offerta sportiva pubblica. Ma soltanto gli elettori di Perugia l'8 maggio ci faranno capire se l'anti-berlusconismo a Perugia è una strategia vincente oppure no. Buon voto a tutti