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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Elezioni regionali, tra Pd e civici mazzate e scintille: duello tra il sindaco Presciutti e il professore Ferrucci

Le conseguenze della prima direzione allargata di Verini, veleni e sportellate social tra il primo cittadino di Gualdo Tadino e il promotore dell'Umbria dei cittadini

E poiché hanno seminato vento, raccoglieranno tempesta. Ovvero, fuori dai testi sacri, mazzate social tra il sindaco di montagna (autodefinizione) e il professore, il tutto con vista sulle elezioni regionali dell'Umbria e sulla ancora ipotetica coalizione nell'alveo del centrosinistra. Il giorno dopo la prima direzione allargata del Pd al Park Hotel grandina tra i possibili alleati. E pure parecchio. La storia dei 'civici camuffati' e gli interventi al debutto - come sempre aspettando l'intervento del nazionale e l'autoconvocata assemblea regionale - aprono le danze. Un tango sulle mine, per usare una metafora.

Luca Ferrucci, promotore dei civici dell'Umbria dei cittadini, messo nel mirino da Massimiliano Presciutti ("è membro della direzione regionale del Pd") si affida a Facebook per rispondere. E scrive: "Apprendo, con particolare stupore, di alcuni interventi che autorevoli esponenti del Pd regionale hanno fatto nel corso della direzione allargata, nella seduta di ieri, convocata dal Commissario Verini. In modo particolare, il Sindaco di Gualdo Tadino Massimiliano Presciutti ha affermato - come riportato testualmente dalla stampa - che “Luca Ferrucci è membro della direzione regionale del PD”. Questa dichiarazione è falsa perché, come è noto, questo organismo è decaduto in seguito ai noti fatti politico-giudiziari. Quindi, io non posso far parte di un organo di partito che non esiste più".

E ancora: "Ci tengo a precisare, inoltre, che io ero stato chiamato a far parte di questo organismo politico come tecnico (e non eletto sulla base di candidature), a cui ho partecipato per soli sei mesi, un periodo estremamente limitato della mia vita (circa l’1% dalla mia maggiore età ad oggi)".

Poi, stoccate: "Mi permetto di chiedere al Sindaco Presciutti qual è la soglia percentuale oltre la quale finisce il civismo “vero” ed inizia invece la politica di professione. Nei decenni passati, questi apporti di idee da parte di esponenti della società civile a favore dei partiti politici erano visti e interpretati, dai dirigenti politici, quale occasione di confronto e di contaminazione culturale. Oggi evidentemente non è così. Si ritiene che la società civile debba stare fuori dai circuiti della politica di professione. Ebbene, tutto questo affannarsi a gettare discredito su persone che, nel corso della propria vita, hanno svolto attività diverse dalla politica come professione, mantenendosi con redditi diversi da quelli derivanti dalle nomine politiche, mi conforta ancora di più sull’utilità del percorso che stiamo facendo per far lievitare un movimento civico regionale". 

Il sindaco di montagna, che come al solito non gira intorno alle cose, risponde sempre su Facebook a Ferrucci - seppur indirettamente - e rilancia l'idea delle primarie (oltre a rifilare un'altra mazzata ai 222 firmatari dell'appello): "A chi si permette di darmi lezioni dall’alto del suo magistero ricordo che il sottoscritto non ha mai ricevuto in vita sua, al contrario di tanti altri, una nomina di nessun tipo o posti al sole e soprattutto non ha mai usufruito di nessun paracadute. Sia nella mia vita professionale nel sindacato, nella cooperazione sociale, nella pubblica amministrazione, nella formazione, che in politica mi sono sempre guadagnato stima e fiducia con umiltà e dererminazione lavorando sodo e mi sono sempre sottoposto al giudizio libero e democratico dei lavoratori prima e dei cittadini poi, mettendoci sempre e comunque la faccia in maniera trasparente".

E ancora: "Non rinnego al contrario di altri la mia storia politica e personale di cui vado orgoglioso, così come non rinnegherò mai le mie origini contadine, semplici umili, ma proprio per questo vere, dalle quali ho imparato a confrontarmi sempre e comunque coi problemi veri delle persone non dal pulpito, ma tra e per i cittadini, ai quali a mio avviso spetterà il compito di scegliere anche il prossimo candidato presidente per le elezioni regionali ed i candidati da inserire nelle liste attraverso primarie aperte. Il cambiamento non si evoca, si costruisce con coraggio e senza trasformismi". 

Via con la musica, allora. E avanti tutta.

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