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Elezioni regionali, Fora allo scoperto: "Battaglia di civiltà e di progresso per l'Umbria"

Il presidente di Confcooperative: "Penso ad un big bang, a ripartire daccapo, a ripensare con testa e persone nuove al nostro futuro"

Anche se chiude con un "sperando di trovarvi in vacanza cari amici, qualche giorno di riposo e di stacco certamente servirà anche a me per tornare più energico che mai" e un "Avanti tutta", ha dato uno scossone al centrosinistra.

Andrea Fora, presidente di Confcooperative, esce allo scoperto, concede interviste e corre come candidato presidente della Regione Umbria. Il tutto a una manciata di giorni da Ferragosto, visto che il 27 ottobre si vota (Paparelli ha firmato il decreto). 

Scrive su Facebook: "Ho sempre guardato alla politica con un po’ di diffidenza e circospezione. Ma ci sono dei momenti in cui, io credo, le donne e gli uomini di buona volontà non possono sottrarsi alla sfida per una battaglia di civiltà e di progresso, per non consegnare l’Umbria a questo clima generale di odio ed egoismo". E anche: "Ed io penso ad un big bang, a ripartire daccapo, a ripensare con testa e persone nuove al nostro futuro. Al futuro dei nostri figli, delle nostre famiglie, dei nostri genitori". 

Il nome di Fora era uscito con il primo vagito e le firme al manifesto del Cantiere civico del professore universitario Luca Ferrucci. Un nome 'trasversale', direbbero gli esperti, ideale per l'apertura ai civici portata avanti dal commissario del Pd Umbria Walter Verini. Civici, una parola che ha fatto accendere gli animi nel Partito Democratico al primo incontro del gruppo dirigente allargato del commissario al Park Hotel. Ma intanto, nel panorama, è saltato fuori anche Demos, che subito gioca di sponda con Fora.  

Il punto, però, è la coalizione di centrosinistra. Nel Pd è ancora viva la 'guerra' tra Verini - che sulla Moleskine il nome di Fora lo aveva scritto bello grosso, dopo il fuoco di fila dei bocciani e mariniani su Ferrucci - e i '104' per il commissariamento dell'assemblea regionale del Partito Democratico. Ovvero: chi decide le candidature alle elezioni regionali e chi guida, sul serio, il partito. Ultimo colpo di scena, il prospettato ricorso al tribunale dei mariniani-bocciani. E poi c'è l'argomento primarie, di coalizione per essere precisi. E infine i socialisti, che nell'ultima uscita hanno parlato di "evidenti forzature che dividono, invece di unire". 

Cosa farà il candidato Fora, dai più indicato come il candidato del centrosinistra? Intanto una cosa l'ha messa a referto: ha spezzato il silenzio. Un Big Bang d'agosto (nel Pd c'è chi ricorda con brivido questa parola), un passo in avanti per 'farli conoscere'. O, al limite, per 'farli decidere'.

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