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Elezioni, Italia Viva: "Serve un grande centro moderato, Umbria nuovo laboratorio politico"

Emanuela Mori: "Oggi Italia Viva può rappresentare anche nel nostro territorio regionale un valido polo catalizzatore"

“Dopo l’ultima tornata elettorale per le amministrative si è palesata in maniera molto forte la necessità di far nascere un grande centro moderato ed alternativo ad un centro sinistra sfibrato e privo di idee ed una destra rissosa, autolesionista e sovranista. In quest’ottica, notando anche le fibrillazioni presenti nei vari partiti moderati con Forza Italia in primis, con le dichiarazioni continue da parte di esponenti di movimenti e partiti moderati che sono alla ricerca di un amalgama per poter rappresentare un’area che teoricamente potrebbe attrarre quasi il 40% dell’elettorato, oggi Italia Viva può rappresentare anche nel nostro territorio regionale un valido polo catalizzatore per costruire insieme a liste civiche e partiti moderati, una valida alternativa per le prossime elezioni amministrative”. Questo il commento di Emanuela Mori, membro della Direzione nazionale di Italia Viva.

“Non contro qualcuno o qualcosa– ha proseguito Mori –, ma proposte progettuali per la nostra comunità regionale, compatibili con l’esigenza di rompere un isolamento che negli ultimi anni è diventato sempre più oppressivo su tutto i fronti dalla sanità, all’economia, ai trasporti, al turismo, al terziario, ai rifiuti. Come dirigente nazionale di questo partito ritengo che dopo l’elezione del presidente della Repubblica, con la conseguente e inevitabile implosione di molti partiti, questo progetto democratico antisovranista moderato possa prendere il via a livello nazionale ed anche nella nostra Regione”.

“Quindi il mio intervento – ha concluso Mori – è un’apertura al dialogo con i moderati che vanno dai civici dei vari schieramenti al partito di Calenda, a Forza Italia e a tutti i movimenti e partiti che non si riconoscono più nell’attuale panorama politico italiano. L’Umbria e Perugia in particolare potrebbero diventare un laboratorio politico per costruire una nuova prospettiva di governo e di impegno politico per tutti coloro che oggi hanno deciso di non partecipare più alla vita politico amministrativa, affidando il loro disagio e la loro protesta al non voto che, come abbiamo visto, in Italia rappresenta più del 50% degli aventi diritto”.

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