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Elezioni a Perugia, CasaPound corre da sola: Antonio Ribecco candidato sindaco, i primi nomi della lista

La tartaruga corre da sola: "Basta spaccio, basta degrado, basta centri d'accoglienza"

Al tavolo c'è Carlo Giulietti che, parole sue, "è nella trincea dell'onore da 50 anni" e si candida "per combattere il degrado morale". In sala, e poi al microfono, c'è Rocco Antonio Valentino, già consigliere comunale e regionale, storico esponente della destra, che si candida "per portare voti a CasaPound perché è un ritorno alle origini" e "la Lega non è di destra e Salvini era un comunista, all'inizio". E poi c'è un "posto prenotato per un nome che farà parlare".
Sono questi i primi accenni della lista di Casapound per le elezioni amministrative di Perugia di maggio. E' pronta, ma ancora non la vogliono svelare: "Sarà una lista rappresentativa di diverse categorie e fasce d'età: impiegati, operai, professionisti, anche con esperienze pregresse nelle istituzioni", dicono.

Però c'è il candidato sindaco: Antonio Ribecco. La tartaruga corre da sola, contro tutti, per Palazzo dei Priori, per "difendere Perugia" e "portare combattenti in consiglio comunale". Detto in altro modo: "Basta spaccio, basta degrado e basta centri d'accoglienza". Oppure: "Una candidatura forte al di fuori degli schieramenti tradizionali, anche di quello di centrodestra, che nella nostra città si presenta con liste infarcite di ex Pd, di ex socialisti e comunisti,  per chiudere in bellezza con Adriana Galgano ex parlamentare candidata con il partito di Mario Monti".

Come sottolinea Ribecco "ci presentiamo agli elettori con un programma chiaro, concreto ed attuabile, che punta a mettere gli italiani al centro delle graduatorie per asili nido case popolari e affitti agevolati. Con CasaPound in Comune verranno chiusi immediatamente i centri di accoglienza, oggi invece sponsorizzati dall'assessore e ricandidata Edi Cicchi, vera guida della giunta Romizi, e di fatto per tutto il precedente mandato a braccetto con le cooperative che sfruttano il business dell'accoglienza".

 E sì, corrono contro tutti: "Romizi accetta il business dell'accoglienza. E anche la Lega. Noi no", attacca Ribecco. Perché, dice, "sorgerà un mega centro di accoglienza in via del Favarone, i giudici devono indagare". Ancora: "Romizi non ha voluto aprire a destra, quei voti li prenderemo noi". La corsa elettorale a Perugia "sarà la prima pietra per far vedere che c'è una forza politica estranea ai poteri che lucrano sul business dell'accoglienza in città. Ciò che differenzia - spiega Ribecco - è il volontariato. Siamo il sindacato degli italiani e sfidiamo i mostri della politica. Il nostro programma sarà umile, perché viene dai quartieri dove siamo da sempre in prima linea". 

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