EDITORIALE Il Curi, la letterina, gli squali e il sospetto "peloso": un non "caso Romizi" su una non notizia
In buona o cattiva fede si sta mettendo in dubbio l'onestà di una persona per un qualcosa che non ha fatto, scritto o peggio ancora appoggiato e poi approvato. Una non notizia e la disperazione di un primo cittadino che scrive ai perugini
Su un giornale locale è emersa una strana bozza - forse definirla tanto è anche troppo - di una seconda ipotesi di Grande Curi dopo quella bocciata dall'amministrazione comunale - insostenibile a livello economico e con una richiesta di contributo comunali non possibile per le casse pubbliche - che ne ha dato massimo risalto prima con una conferenza stampa e poi in sede di giunta, spiegando tecnicamente punto su punto.
Si è appreso di questa secondo comunicazione (senza progetto, senza cuore finanziario e senza altri particolari fondamentale per essere presa in considerazione) che annuncia un eventuale progetto con qualche spiegazioni e due righette - per noi folli solo per chi le ha scritte e non certo meritevoli di sospetto per chi le ha ricevute - dove si evince che avrebbe fatto comodo al sindaco per future sue campagne elettorali.
Cattivo gusto il senso, cattivissimo gusto lo scopo, carta straccia in qualsiasi contesto civile e fino all'ultimo organo di informazione. Invece no: qualcuno ha deciso di trasformare il tutto in notizia ed ecco che è lievitato il sospetto di una combine fatta ricadere su di un sindaco che non ha approvato nulla, non ha nulla di concreto in mano ma che guarda caso - dicono gli squali che nuotano in profondità ma la cui sagoma si vede - ha bocciato il progetto concorrente.
Il tutto per una lettera di introduzione ad un progetto di Grande Curi, tra l'altro nell'anno orribile del Grifo che sta forse cambiando gestione che per il momento si trova in serie C e la risalita rischia di essere dolorosa e lunga. Andrea Romizi, poco amante del culto della comunicazione e della personalità, invece di fare la voce grossa e di fare un paio di telefonate infuocate con certi autori e certi ispiratori - i nomi sembrano non essere poi così segreti - è sprofondato in una crisi profonda (umana come ci dicono collaboratori e amici) perchè si è sentito dare del ladro, del corrotto, del solito politico che pensa al proprio futuro invece che a quello della città. Il tutto dopo nove anni di governo con un consenso - secondo il Sole 24 ore - ancora altissimo 55 per cento (contro il 59 della rielezione). Il fatto che si è scordato la figlia al centro estivo è tutto vero e la dice lunga dello stato d'animo.
Per 48 ore ha riflettuto se scrivere oppure no il suo punto di vista; alla fine ha deciso da uomo onesto - non c'è notizia e chi scrive proponendo vantaggi se ne assume lui la responsabilità e non chi riceve ignaro la missiva - stavano cercando altre platee più forti, più adatte ai tempi di oggi rispetto ai giornali di carta, ovvero il web. Da qui l'intervento del sindaco Romizi messo su Fb e non in una nota ufficiale perchè non parla il sindaco ma parla l'uomo.
Noi ci limitiamo a riportare integralmente il tutto non perchè siamo schierati ma per il semplice motivo che non una non notizia non può e non deve ad ledere un cittadino qualsiasi come ad un sindaco. Ps: si è fatta viva (e noi abbiamo pubblicato) anche l'altro gruppo autore della lettera-testa-bozza incriminata che ha ribadito di non aver mai avuto rapporti con il sindaco e non si spiega la fuga di notizie.
LEGGI - -----> LO SFOGO DI ROMIZI ---------