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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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E45 autostrada, c'è chi se la prende con Renzi: "Il Governo garantisca l'esenzione dal pedaggio"

Si allarga il fronte del no. Il parlamentare forzista Laffranco tuona contro la trasformazione e annuncia l'interrogazione al premier: "Carico inutile sulle famiglie, le città andranno nel caos". In Umbria è bufera sulla Regione

Rieccola. La trasformazione della E45 in autostrada torna a far parlare di sé. In Umbria come a Roma. “Viste le straordinaria capacità del presidente Renzi di occuparsi di tutto, ora pure del gigantesco ministero delle Infrastrutture, non avrà difficoltà a chiarire subito quali siano gli intendimenti del governo sulla trasformazione della Orte-Mestre in autostrada alla luce delle notizie emerse nella recente indagine della magistratura Fiorentina. Ecco perché stiamo depositando un'interrogazione urgente in merito”. Parole del deputato umbro di Forza Italia, Pietro Laffranco. Che, oltre a rifilare staffilate al premier, boccia la trasformazione in autostrada.

A questo punto, dal livello nazionale si passa a quello locale: “La condizione economica di famiglie e imprese umbre - spiega ancora il parlamentare forzista - sono tali da non consentire un ulteriore, consistente aggravio di spesa quotidiana costituita dal pedaggiamento dell'unica, vera strada di grande comunicazione esistente in Umbria”.

E ancora: “Pendolari, famiglie, imprese di ogni dimensione si caricherebbero di una spesa annuale insopportabile e si amplificherebbe in modo esponenziale il traffico interno nelle città umbre per i tanti utenti che cercassero di evitare tale spesa non utilizzando più questa arteria così nevralgica”. Quindi “ecco perché - conclude Laffranco - ritengo che senza adeguate e formali garanzie da parte del Governo, delle altre istituzioni e del privato coinvolto relativamente all'esenzione dal pedaggio, che ad oggi non ci sono purtroppo è temo non ci saranno mai, non si possa, seppur con rammarico, condividere il progetto, su cui gravano ora anche le ombre dell'indagine della Magistratura”. Il fronte del no, per un motivo o per un altro, si allarga a macchia d’olio. Verso destra e verso sinistra, per giunta.

Dal nazionale al locale, dicevamo. In Umbria tira aria di bufera. “Mentre i protagonisti della realizzazione dell'autostrada Orte-Mestre sono letteralmente sommersi da avvisi di garanzia, la seconda Commissione regionale ha deciso di non tenere in nessuna considerazione 8.500 cittadini umbri che hanno firmato una petizione per dire No alla trasformazione in autostrada a pedaggio della E45. Cosa dire? Evidentemente si preferisce ascoltare le lobby del cemento, piuttosto che la voce libera dei cittadini”.
Con queste parole Emanuela Arcaleni, portavoce dell'associazione Umbria Migliore, commenta la decisione del Consiglio regionale di non ricevere in audizione i proponenti la petizione con cui si chiedeva a consiglio e giunta regionale di revocare il parere positivo alla trasformazione in autostrada della E45. “La commissione ha assunto questa decisione all'unanimità, incurante di quanto si sta muovendo nella società umbra e nelle aule di giustizia del Paese. Le bugie raccontate sull'esenzione del pedaggio per i residenti, i disagi dovuti ad anni e anni di cantieri, il consumo di territorio e gli interessi giganteschi di poche persone intorno alle quali ruota tutto il progetto, hanno spinto tantissimi umbri a firmare la petizione di cui siamo stati promotori".

Di più. Ancora Arcaleni: "Il fatto che oggi, oltretutto a fine legislatura, il consiglio regionale decida di far finta di nulla e tenti ancora di far passare tutta la vicenda sotto silenzio, la dice lunga sul grado di protervia e di arroganza che cementa destra e sinistra quando si tratta di difendere interessi particolari. Siamo stati per mesi nelle piazze dei comuni coinvolti dal tracciato a raccogliere firme ad abbiamo ben chiaro quale è il sentimento della popolazione rispetto a quest'opera inutile, costosa e devastante sotto tutti i punti di vista".

E ancora: “Su questa vicenda – conclude Arcaleni – continueremo fino alla fine a fare la nostra parte a fianco del consigliere Dottorini e dei cittadini che hanno firmato la petizione e non escludiamo alcuna forma di protesta democratica. Faremo di tutto quanto meno per evitare che questo argomento diventi oggetto di promesse ed ulteriori bugie in campagna elettorale. Il comportamento tenuto dal Consiglio regionale la dice lunga su quali siano le vere intenzioni della Regione: andare avanti ad ogni costo e farsi beffe del parere degli umbri. Ma i cittadini sono stufi di essere presi in giro”.  

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