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E/45 trasformata in autostrada: senza esenzioni, si pagherà anche 12 euro: ecco il tariffario

Il capogruppo Olivier Dottorini ha fatto i calcoli sui futuri costi del pedaggio analizzando il "Piano economico finanziario (Pef) elaborato dagli stessi privati che finanzieranno la trasformazione della E45 in autostrada

“Altro che esenzione per i residenti, il pedaggio ci sarà e lo pagheremo anche caro. I privati che hanno promosso il project-financing per la trasformazione della E45 in autostrada hanno previsto una tariffazione esorbitante che graverà sui cittadini per almeno 40 anni”.  Ne è convinto il consigliere regionale Oliviero Dottorini (Idv), che ha commentato i dati del “Piano economico finanziario (Pef) elaborato dagli stessi privati che finanzieranno la trasformazione della E45 in autostrada. L'esponente politico ha annuncianto un'interrogazione urgente alla Giunta regionale per chiedere che renda pubbliche tutte le notizie in suo possesso, compresa la Relazione illustrativa al Piano finanziario per la realizzazione del corridoio di viabilità autostradale della tratta Orte-Mestre”.



“Secondo il Piano finanziario - spiega Dottorini, che nella nota fa riferimento anche alla sua qualifica di 'presidente di Umbria migliore' - il promotore del progetto per procedere all'attuazione del programma di investimenti ritiene congrua l'applicazione di una tariffa pari a 0,15225 euro al chilometro per i veicoli leggeri e pari a 0,29757 per quelli pesanti".

Applicando a questo punto un semplice calcolo matematico si scopre che per coprire i circa 50 chilometri che separano Perugia da Città di Castello occorreranno circa 7,60 euro, mentre da Terni a Perugia saremmo attorno ai 12 euro. “Ovviamente – ha spiegato Dottorini - la stangata sarà quasi doppia per i mezzi pesanti, ma anche per i mezzi di trasporto dei piccoli imprenditori locali. Un autentico salasso che, se non immediatamente smentito, chiamerebbe in causa anche le responsabilità di chi non ha adeguatamente informato sia i cittadini sia chi per essi deve assumere decisioni nelle sedi istituzionali”. 



“Le associazioni e i movimenti che in questi mesi si sono mobilitati, attraverso la raccolta firme sulla petizione regionale contro il progetto della Orte-Mestre - ricorda Dottorini - sono consapevoli che i privati non sono dei benefattori e che i 10 miliardi previsti per la realizzazione graveranno sulle spalle dei cittadini. I contribuenti si vedranno caricati dei costi di un'opera faraonica e anacronistica, che risponde più ai legittimi appetiti di qualche gruppo imprenditoriale che alle esigenze infrastrutturali della nostra regione".

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