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Droga e giovanissimi, la Regione reagisce compatta: campagne social e task-force nelle scuole

Approvata all'unanimità una mozione unitaria per la prevenzione e il contrasto alle dipendenze giovanili su iniziativa delle consigliere regionali Porzi (Pd) e Fioroni (Lega)

Una sinergia tra scuola, famiglie, servizi sanitari e sociali con una campagna di informazione sui social. Questa è la strategia che la Regione vuole mettere in campo per contrastare la diffusione di sostanze stupefacenti nelle scuole e in tutti i contesti caratterizzati dalla presenza di adolescenti e giovani, quando ancora non si è spenta la commozione per la recente morte di due ragazzi a Terni (dovuta a un cocktail di sostanze droganti) e fanno ancora discutere i preoccupanti dati che vedono l'Umbria sopra la media italiana per numero di giovani ricoverati per droga. È stata così approvata all’unanimità una mozione che impegna la Giunta a prevedere specifiche iniziative di contrasto al fenomeno, consolidando un sistema di rete, originata da due atti distinti - uno a firma di Donatella Porzi (Pd) e uno presentato in aula da Paola Fioroni (Lega) - che presentavano contenuti e obiettivi praticamente identici (alla fine il documento unitario è stato firmato dai consiglieri Porzi, Fioroni, Morroni, Agabiti, Pastorelli, Pace e Squarta). 

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“Andrebbe resa obbligatoria l'autopsia per tutte le morti in giovane età e senza patologie pregresse, per accertarne la causa – ha spiegato Porzi -, in questo modo le morti legate alla droga sarebbero destinate a salire. Un ulteriore impegno è stato preso per attivare informazioni precoci sulla pericolosità di queste sostanze. Si sta inoltre valutando la possibilità di estendere il kit di autoanalisi per creare una rete di monitoraggio. Durante il prossimo anno scolastico, anche in considerazione delle nuove forme di didattica, si potrebbero attivare incontri con esperti per aiutare giovani e adulti a prendere consapevolezza delle loro difficoltà. In ogni scuola dovrebbe esserci un punto di ascolto con modalità anonime. Importante la prevenzione e il contrasto all’interno delle famiglie, anche collaborando con la polizia postale, con le associazioni sportive che devono prospettare obiettivi da raggiungere con fatica e non con facili scorciatoie. Servono programmi informativi e divulgativi per tutte le scuole, evitando di dover poi tentare un recupero che risulta sempre molto difficoltoso”.

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A fare da eco alle parolle della consigliera Porzi anche quelle della Fioroni: “Impegniamoci in percorsi di prevenzione, sensibilizzazione e informazione. Anche alle famiglie. Altro tassello che vogliamo individuare è il consolidamento di una rete che sappia cogliere e ascoltare i bisogni dei giovani e conoscere le loro necessità. I servizi sociosanitari devono essere resi più accoglienti. Serve unità di famiglie e scuola. Prevediamo interventi innanzitutto sulla prevenzione primaria e secondaria, nelle scuole, sui social e nei luoghi di aggregazione dei giovani. Iniziative formative e informative rivolte alle famiglie, di sensibilizzazione verso i comportamenti a rischio. Parte attiva la dovranno avere anche i soggetti del privato sociale, importante la presa in carico degli adolescenti da parte dei servizi. Servono interventi a carattere sociale e sanitario, con una presa in carico che dovrà avere un prima e un dopo. Il nostro compito come istituzioni sarà quello di essere la regia di questa rete”. 

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