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Diritto alla vita indipendente per disabili e persone fragili, la proposta di legge del presidente Marco Squarta. "Esigenze e potenzialità d rendere effettive"

Il disegno legislativo in Assemblea regionale "Il disabile non è più solo un semplice utente di singoli servizi, ma una persona con le sue esigenze, i suoi interessi e le sue potenzialità da promuovere"

Il diritto alla vita indipendente per i disabili. Il presidente dell’Assemblea legislativa dell’Umbria Marco Squarta ha presentato una proposta di legge sul diritto alla vita indipendente di persone con fragilità, da raggiungere attraverso il riconoscimento di un progetto esistenziale di vita e la promozione dell’amministratore di sostegno.b"Diritto alla vita indipendente – spiega Squarta - significa mettere tutte le persone con disabilità nelle condizioni di poter esprimere i propri desideri e le proprie preferenze in ordine a ogni ambito della vita e di permettere di definire le proprie mete esistenziali".

La proposta di legge si propone da un lato di definire diritti e responsabilità e dall’altro stimolare l’innovazione, la flessibilità, la sperimentazione e la creatività, in quanto la risposta sociale alla disabilità deve rifuggire da modelli standard e spesso obsoleti.

"Devono essere presi in giusta considerazione sentimenti, gusti, desideri e tutte quelle cose che solitamente danno senso alla vita. Il Comune nel quale vive il disabile è responsabile della stesura e garante dell’implementazione del progetto individuale -  afferma Squarta - Nel progetto di legge c’è la novità rappresentata dal registro dei progetti esistenziali, che permette alle persone fragili e ai loro familiari di poter trascrivere bisogni e aspirazioni in un documento che integrerà la carta d’identità all’ufficio anagrafe, lasciando la titolarità del progetto individuale per la vita indipendente alla persona con disabilità che ne determina contenuti e orientamento. In altre parole, il compito dell’eventuale amministratore di sostegno, curatore o tutore, sarà quello di favorire la presa di parola della persona con disabilità sul proprio progetto individuale garantendo il rispetto delle sue volontà".

Secondo Squarta si tratta di riconoscere il diritto alla vita indipendente, la partecipazione alla società su base di uguaglianza con gli altri e il miglioramento della qualità della vita della persona con disabilità. "Il disabile non è più solo un semplice utente di singoli servizi, ma una persona con le sue esigenze, i suoi interessi e le sue potenzialità da promuovere, offrendo allo stesso tempo una preziosa possibilità per tanti genitori e familiari che quotidianamente affrontano il problema del 'Dopo di noi'. Ognuno si preoccupa per il benessere dei propri cari – conclude Squarta - ma in particolare coloro che si occupano di persone fragili hanno a cuore il fatto che siano rispettati i loro bisogni e desideri, anche quando non saranno più in grado di occuparsene".

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