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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Direttore generale della Giunta Regionale: "Uno scempio, Procura e Corte dei Conti già avvisati"

Dalla politica alla magistratura. Il consigliere regionale Claudio Ricci annuncia di avere inviato una "nota informativa alla Corte dei Conti e alla procura della Repubblica di Perugia" sulla legge, in discussione all'Assemblea legislativa, che istituisce il direttore generale della Giunta regionale

Dalla politica alla magistratura. Il consigliere regionale Claudio Ricci annuncia di avere inviato una "nota informativa alla Corte dei Conti e alla procura della Repubblica di Perugia" sulla legge, in discussione all'Assemblea legislativa, che istituisce il direttore generale della Giunta regionale.

“È il momento di reagire – scrive Ricci su Facebook - . Di fronte allo scempio. Di fronte all’arroganza di chi pensa che mai nessuno andrà a controllare. Reagire di fronte a chi vorrebbe nominare un nuovo “direttore generale”, sopra la testa degli umbri che ogni giorno perdono i posti di lavoro (con la povertà al 12%), con addirittura un 10% in più di stipendio rispetto alle già altissime remunerazioni. Tutto questo non per migliorare “efficacia, efficienza e diminuire gli sprechi” ma per “risolvere problemi di poltrone” fra correnti della maggioranza. Tutto questo per nominare (ben oltre il quadro pubblicistico) un “nome” forse già deciso che pure la Piazza di Perugia e Google hanno imparato a memoria. Questo non è accoglibile. Questo non è etico. Questo non è nella norma”.
 

E ancora: “Per questo già una “nota informativa”, su quello che sta per avvenire, come anticipato nel Consiglio Regionale del 18 ottobre, è stata inviata alla Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica di Perugia a cui ci affidiamo e riponiamo la più assoluta fiducia (auspicando che “prevenire è meglio che curare”). Noi ci opporremo, con ogni forza (e nei limiti consentiti), il 24 ottobre (prossimo Consiglio Regionale) ma è giunto il momento che le categorie socio economiche dell’Umbria e anche quelle etico culturali si oppongano, con incisività (senza remore o retro pensieri di buona relazione), a “questo scempio” all’Umbria”.

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