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La sconfitta di Perugia, Boccali lascia definitivamente: si dimette da consigliere

L'ex sindaco Wladimiro Boccali ha aspettato l'assemblea del Pd di Perugia per comunicare la sua decisione: non vuole ritornare a Palazzo dei Priori da capo dell'opposizione dopo 15 anni di governo

L'ex sindaco di Perugia si dimette ufficialmente anche da consigliere comunale a Palazzo dei Priori dopo la sonora sconfitta con il candidato dei civici e opposizione Andrea Romizi. L'annuncio era nell'aria dopo che molti dal Pd e dagli alleati avevano sentito dire dallo stesso ex sindaco di non avere la forza di tornare sui banchi del consiglio comunale dopo aver amministrato la città e svolto il ruolo per due volte di assessore.

La decisione è stata confermata durante l'assemblea comunale dal segretario comunale Giacopetti impegnato in una difficile prima assemblea del Pd comunale dopo le urne. Il saluto all'ex sindaco Boccali è stato accolto da un grande e lungo applauso.

"Per me si è chiusa una fase politica - ha scritto Boccali - anche perchè il risultato è stato inequivocabile. Mi assumo tutte le responsabilità sulla sconfitta. Emerge in città la voglia di nuovi protagonisti del centrosinistra per questo ritengono inopportuno la mia presenza in consiglio comunale che sarebbe strumentalizzata e non permetterebbe di far emergere altri futuri amministratori. Resta nel Pd".

LA LETTERA DI BOCCALI - "Ho l’obbligo morale verso i cittadini che mi hanno votato di motivare la mia irrevocabile decisione di non entrare a far parte del nuovo Consiglio Comunale. Ritengo che, alla luce del risultato elettorale, per me si chiuda una fase politica e un lavoro intenso svolto con passione ed impegno. 

D'altra parte - benché al turno di ballottaggio, abbia votato meno del 50% degli aventi diritto ed il sindaco sia stato quindi eletto da circa un quarto della cittadinanza - il risultato è stato comunque inequivocabile e ritengo dunque, non vi siano le condizioni per la mia presenza in Consiglio, seppure in un ruolo d'opposizione.

Vorrei fosse inteso che questa mia decisione sia consequenziale ed assunta proprio nell’ assoluto rispetto della volontà degli elettori. Come ho già detto immediatamente dopo il risultato elettorale, mi assumo la responsabilità della sconfitta senza che ciò rappresenti però, per nessuno, un alibi per evitare una profonda discussione all'interno delle forze del centrosinistra che hanno governato la citta, a cominciare dal PD, il mio partito, sul senso vero della parola innovazione, facendola finalmente uscire dai titoli e dai proclami e dandole invece corpo nei fatti, come ho cercato di fare io in questi cinque anni di governo: penso alle azioni relative alla rigenerazione urbana, alle politiche ambientali attuate, alla cultura e prima di tutto alle relazioni nazionali e internazionali messe in campo che hanno dato a Perugia una visione e una prospettiva europea. 

Ora si apre una fase nuova, con nuovi protagonisti. Mi auguro siano consapevoli, tutti, della grande responsabilità di cui sono investiti. Mi auguro altresì, nell'interesse dei perugini, non si disperda il patrimonio di servizi di qualità e relazioni che questa città vanta. Nonostante le mie considerazioni però, il messaggio che le urne ci hanno consegnato è chiarissimo: emerge in città la necessità di nuovi protagonisti del centrosinistra. Per questo, pur ringraziando gli elettori che mi hanno accordato la loro fiducia, ritengo inopportuna la mia presenza in Consiglio Comunale.

Questa infatti, continuerebbe a polarizzare il confronto politico senza dar modo ad altre e nuove personalità e risorse politiche di emergere.  Dal canto mio, certo non scompare la passione per la politica che ha contraddistinto tutta la mia vita e il mio operato - un percorso vissuto con assoluto spirito di servizio e assoluto disinteresse personale, avendo come unico obiettivo il benessere di Perugia – e che continuerò a praticare all'interno del mio Partito e nella societá.  Auguro al sindaco Andrea Romizi e a tutti gli eletti, un buon lavoro".

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