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Dimissioni Marini, il giorno della verità: il voto in consiglio regionale, gli interventi

Il consiglio regionale inizia in ritardo nel giorno della verità. Sul tavolo le dimissioni di Catiuscia Marini da presidente della Regione Umbria

Il consiglio regionale inizia in ritardo nel giorno della verità. Sul tavolo le dimissioni di Catiuscia Marini da presidente della Regione Umbria. La maggioranza tenta la carta del respingimento, per portare la legislatura oltre l'autunno. Il gong suona alle 10.56, quasi un'ora dopo l'orario annunciato. 

Comincia Silvano Rometti (Ser) che pianta il primo paletto: “In virtù delle dimissioni della presidente della Giunta è necessaria una discussione politica sulle comunicazione della presidente stessa. Bisogna valutare i 9 anni che abbiamo alle spalle e chiederci cosa succede se interrompiamo la Decima legislatura in modo disordinato, con una campagna elettorale che durerà sei mesi. La valutazione sulle ultime due Legislature non deve basarsi sulle voci negative che dipingono questa Regione in modo non veritiero. Chi arriverà dopo di noi troverà un Ente sano e ben amministrato. La nostra sanità, lo ha riconosciuto il Ministro Grillo, è una eccellenza. I fondi europei sono stati ben spesi, per la crescita e lo sviluppo. Se oggi chiudiamo la Legislatura, alcune misure resteranno in sospeso, anche quelli sulla riforma della sanità e le decisioni sui fondi comunitari. Il clima intorno a noi non consente di arrivare alla scadenza naturale me c’è modo e modo di arrivare al voto anticipato, entro la fine del 2019. Non dobbiamo, noi, riconoscere una colpa sulla quale si potranno dare giudizi in futuro. Sono convinto che le dimissioni della presidente siano state frettolose, vedendo anche quello che succede in altre zone d’Italia”. 

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