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Crisi Regione, Marini incassa la fiducia di tutto il centrosinistra: ma i bocciani non tornano in Giunta

Duro l'affondo del portavoce del centrodestra e civici Claudio Ricci: "Ma la discesa per il Pd e la Giunta regionale è ufficialmente iniziata". Barberini (ri)chiede ancora "un cambiamento importante per l'Umbria

La Presidente Catiuscia Marini incassa un' altra faticosa vittoria. Non modifica o ripudia le nomine alla sanità e ai vertici della macchina burocratica della Regione. Non perde la sua maggioranza nel momento più difficile della sua storia politica (e di quella del pd e del centrosinistra in Umbria). Il suo ultimatum ribadito in aula ("remare tutti dalla stessa parte per l'Umbria oppure andare tutti casa") è fruttato 13 voti a favore contro gli 8 contrari delle opposizioni (centrodestra e movimento 5 stelle). Sulla carta la Presidente Marini ha vinto 2 a 0.

Ma il vantaggio - seppur visibile - sullo scacchiere politico presente e futuro è minore: i bocciani (Porzi, Guasticchi, Brega, Barberini e Smacchi) hanno votato la fiducia ma hanno ribadito che non ritornano in Giunta. Per adesso. Tutti sanno che questo vuol dire un clamoroso "appoggio esterno" alla Giunta Marini, anche se ufficialmente i consiglieri restano saldi nello stesso partito della Presidente. Che vuol dire appoggio esterno? Semplice, vorranno dire la loro su qualsiasi atto amministrativo. In caso contrario o salta il numero legale in consiglio regionale oppure si va sotto, come maggioranza. Quest'ultima ipotesi comunque appare molto più difficile.

L'ex assessore Luca Barberini ribadisce che serve però un cambiamento nel governo dell'Umbria e si vanta di non essere attaccato alle poltrone: "Abbiamo dimostrato che quando si hanno delle idee non si è sempre attaccati alla poltrona". E ancora: "Il Partito democratico prevede che dopo dieci anni si debba passare la mano, e questo non deve valere solo per i politici ma anche per i tecnici. Poi ricordo la questione della partecipazione e condivisione: l'uomo solo al comando non ci è mai piaciuto, vogliamo un grande lavoro di squadra, con il contributo di tutti, ed è quello che continuerò a chiedere anche in futuro. Darò la fiducia, ma dovrà essere rafforzata con un lavoro di squadra, per ottenere grandi risultati e dare forza a un progetto che sia di tutti. Costruiamo qualcosa di diverso, che dia senso a quello che abbiamo detto”.

Insomma la pace non c'è ma si va avanti. La Marini va avanti: "Ho ascoltato parole importanti, in un momento politico serio. I lavori di questa Assemblea non hanno subito interruzioni, dato che io stessa ho chiesto di poter svolgere le mie comunicazioni, che hanno permesso ai diversi consiglieri regionali di esprimersi rispetto al futuro del governo regionali e della maggioranza uscita dal voto. Peraltro i sondaggi dimostrano che il Pd nel mese di febbraio registra un aumento di consensi migliore di quanto avvenuto negli ultimi mesi".

Il centrodestra, guidato da Ricci, al termine del voto ha ribadito che la situazione a livello a regionale è ancora molto critica, al di là della fiducia votata dalla maggioranza: "Una frattura politica che non è stata ricomposta e permangono evidenti le differenze (nella maggioranza) soprattutto in merito alla nomina del dirigente principale sulla sanità" (del totale dei sei del "sistema sanitario") che, secondo quanto emerso, non risponde ai criteri di cambiamento e merito. La X legislatura regionale "prosegue" (vista la mozione di fiducia approvata) ma la discesa è iniziata, cita Claudio Ricci, e la sanità (considerato che non è stato reintegrato l'assessore alla sanità dimissionario), come il governo regionale, è ormai incerto e poco incisivo".

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