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Il caso Melasecche e i riflessi negativi sulla Giunta Tesei: rimpasto sempre più probabile, le ipotesi in campo

L'assessore non dimentendosi da consigliere ha fatto saltare tutti gli equilibri. Ora la palla passa alla Governatrice che incolpevole deve riunione i pezzi di una maggioranza di centrodestra più civici

L'assessore Enrico Melasecche ha tirato troppo la corda per i gusti della Lega Umbria che, ad onor del vero, non ci pensa mai due volte ad espellere gli iscritti che non rispondono al verbo del partito locale e nazionale. Poteva tranquillamente dimettersi da consigliere e fare l'assessore. Lo aveva chiesto Salvini in persona più volte. Ma l'esperto politico ternano non lo ha fatto. In più come se non bastasse il rapporto tra gruppo, partiti e assessore si era deteriorato per via di una mancanza di vedute comuni su proposte di governo. Tutto questo al di là del lavoro, buono o meno buono svolto, da Melasecche in prima linea sui trasporti, e in particolare su Alta Velocità, rilancio (finalmente vero) dell'ex Fcu e il finanziato raddoppio della ferrata Orte-Falconara. La Lega ha rispettato in parte le parole di Salvini e per l'altra parte è stata mossa da logiche di congresso (e quindi, non è mistero per nessuno di correnti interne). E' puramente politica. Nessun scandalo. Ma agli elettori tutto questo non interessa.

Ma chi ci rimette di più è la Governatrice Tesei che sperava in una soluzione indolore per evitare un rimpasto visto che era ancora aperta la questione con Fratelli d'Italia rimasti senza assessore nonostante abbia preso più voti di Forza Italia e della civica dell'Agabiti. Ora la presidente deve agire in fretta e forse fare quel rimpasto che non voleva perchè rischia di saltare tutto. Non dimentichiamoci che il Governo regionale era finalmente pronto a varare le proprie manovre anti-crisi dopo un anno e mezzo di pandemia che ne hanno bloccato programma di cambiamento e offuscato - in parte - il gradimento degli elettori. Questa crisi politica non aiuta sul fronte dell'immagine e del lavoro in favore degli umbri. Fratelli d'Italia, per volontà di Giorgia Meloni, è tornata alla carica dopo il caos creato dal caso Melasecche. Il messaggio è questo: non possiamo avere la stessa rappresentanza dei civici con il 3%: dunque, Squarta non si tocca e deve restare alla presidenza del consiglio, il capogruppo Pace nuovo assessore.

Stavolta dire no al partito della Meloni vorrebbe dire rischiare l'appoggio esterno della destra che già in passato ha fatto tremare la Giunta regionale chiedendo un cambio di passo. Chi rischia il posto per il rimpasto che appare ora quasi certo? Radio Palazzo dà per cento il taglio o l'addio diretto di Melasecche che resta pur sempre consigliere regionale. Con chi sostituirlo? Sale in pole la meloniana Pace - ternana come Melasecche e quindi in linea con la rappresentatività dei territori - che ben ha lavorato alla presidenza di commissione a Palazzo Cesaroni. Ma la Lega si accontenterà di un solo assessore (e comunque la Presidente Tesei è in quota Lega)?

Di certo, come appreso da fonti da Perugiatoday.it, l'assessore Agabiti (civici) non si tocca e anche sull'esterno Fioroni c'è una difesa a spada tratta visto che è l'artefice delle manovre anti-crisi e per lo sviluppo dell'Umbria e gode del favore delle categorie economiche. La situazione è in evoluzione ed è rischiosa ma ormai indietro non si torna. O rimpasto o si rischia grosso: tre assessori senza partito... non fanno una maggioranza.

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