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Perugina, bordate sul Comune: "Romizi faccia qualcosa, i suoi assessori danneggiano la città"

La senatrice Pd Cardinali se la prende con Fioroni e invita il sindaco a scendere in campo personalmente: "Così Palazzo dei Priori potrà recuperare la dignità che merita e il ruolo che gli compete"

Uno strattone in piena regola. La polemica politica sulla crisi della Perugina non è ancora finita. Perché è “con profondo rammarico”, che “devo dire che tanta superficialità e improvvisazione su un tema così importante e delicato raramente l’avevo riscontrata in un’amministrazione comunale e questo da cittadina e da rappresentante delle istituzioni mi preoccupa non poco”. La firma in basso a destra è quella della senatrice del Pd Valeria Cardinali. Che un tempo faceva l’assessore all’urbanistica a Perugia.

Il punto è questo: “Un assessore che risponde in consiglio comunale, massima assise cittadina, ad una formale interrogazione di un consigliere e che il giorno dopo viene smentito, a ragione, così duramente su tutta la linea, è un fatto grave e direi inaccettabile, senza contare il danno d’immagine che ne riceve l’istituzione”.
L’assessore in questione è Michele Fioroni. La smentita è quella della Nestlé. “Se questo era il cambiamento tanto auspicato, siamo messi proprio male, ma lo sono soprattutto i cittadini che rischiano di pagare sulla propria pelle tanta approssimazione”. Insomma, giunta Romizi bocciata. E di brutto. “Bene ha fatto la Nestlé a chiarire come siano davvero andate le cose, lo ha fatto in maniera netta e inequivocabile, visto che sarebbe stato grave avallare l’idea di incontri ufficiosi, stile pacca sulla spalla, con un’istituzione come luogo in cui parlare del futuro dell’azienda e dei lavoratori. Nestlè correttamente riporta la discussione nelle sedi opportune, cioè l’incontro chiesto qualche giorno fa dalla Regione e rinnova la disponibilità al confronto con i sindacati”.

E adesso arriva lo strattone a Romizi. “Sono convinta che il sindaco della città – scrive la Cardinali - , consapevole di quanto la vicenda stia a cuore a tutti i cittadini, deciderà di occuparsi personalmente della Perugina, partecipando direttamente al tavolo a fianco della Regione e con il supporto dei parlamentari, consentendo all’istituzione comunale di recuperare la dignità che merita e il ruolo che gli compete”.
Morale: fai qualcosa, Andrea. Perché “chiunque conosca minimamente la realtà e anche un po’ di storia sa che parlare di Nestlè-Perugina significa parlare di un pezzo importante di economia di Perugia e dell’Umbria. Significa preoccuparsi del destino di quasi mille dipendenti e relative famiglie, significa affrontare la seconda vertenza umbra per dimensione dopo quella dell’Ast e ci vuole senso di responsabilità, rispetto, massima serietà, competenza e capacità per affrontare questi temi, sapendo che a volte non basta nemmeno questo”.

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