LA LETTERA "Io, elettore di sinistra, vi spiego perchè Perugia ha deciso di cambiare"
Paolo Bori analizza, senza lesinare critiche, le amministrazioni comunali di centrosinistra degli ultimi 15 anni. E spiega perchè alla fine i perugini hanno deciso di cambiare. Una riflessione per analizzare il voto dell'8 giugno scorso
Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un nostro lettore ed elettore di sinistra. Paolo Bori analizza, senza lesinare critiche, le amministrazioni comunali di centrosinistra degli ultimi 15 anni. E spiega perchè alla fine i perugini hanno deciso di cambiare. Una riflessione per analizzare il voto dell'8 giugno scorso
di Paolo Bori - elettore di sinistra ed ex ingegnere del Comune di Perugia
Circola a Perugia una storiella secondo la quale un passato Sindaco della Città, non troppo lontano nel tempo, avrebbe pronunciato la seguente frase: “ I Perugini ? Sono come i cani, più li bastoni e più tornano a scodinzolarti intorno”. Non conosco il contesto in cui, se mai pronunciata, la frase fosse inserita, ma certo, se fosse vera, e non lo voglio credere, manifesterebbe quale scarsa considerazione avesse quel Primo Cittadino nei confronti dei suoi amministrati.
Sono passati pochi anni da quella dichiarazione e l’esito delle attuali votazioni per il nuovo Sindaco dimostrano invece che così non è o, per lo meno, non lo è più. Questa volta i Perugini non hanno scodinzolato … proprio perché sono stati da troppo tempo “bastonati”.
I Cittadini di Perugia, negli ultimi quindici anni, hanno avuto dai propri Amministratori scarse risposte ai propri bisogni e poca attenzione alle proprie richieste, basta guardarsi in giro: un centro storico degradato, parti di Città in mano alla malavita, servizi sempre più scarsi, possibilità di partecipazione praticamente nulla, incremento inutile del costruito a scapito dell’ambiente e scarsità di ristrutturazioni, viabilità caotica e in pessime condizioni e tanto ancora di cui potersi lamentare.
Si sono preferite spesso scelte, anche di carattere urbanistico, che hanno privilegiato le periferie, serbatoi di consenso politico, e si è abbandonata la Città e la sua parte storica,lasciandola in preda al degrado. Da “Isola felice” in questi anni Perugia è passata in testa alle classifiche nazionali per i suoi fatti di crimine e non più quale esempio del “buon governo”.
“L’isolamento” storicizzato di cui Perugia godeva ha fatto credere agli ultimi Amministratori che i Perugini non si fossero accorti dell’aria nuova che veniva dalla Politica Nazionale per cui non hanno dato spazio a chi invece proponeva nuovi modi di interpretare l’azione della Politica.
Ma questa volta i Perugini non hanno scodinzolato ….Solo all’ultimo momento, ma troppo tardi, sono stati mandati avanti, allo sbaraglio, dal Partito di maggioranza, fino a quel momento in carica, giovani candidati nel tentativo di rappresentare il cambiamento, ma come i soldatini in prima fila nella Grande Guerra, sono caduti in trincea e non hanno fatto ritorno a casa.
La responsabilità dell’attuale disfatta del Governo di Sinistra della Città è chiara a tutti ed è chiara soprattutto a colui che ne ha dovuto riconoscere inevitabilmente la paternità. L’augurio è che, come ha avuto il coraggio di riproporsi alla Città, ora trovi il medesimo coraggio di non presentarsi tra i banchi del Consiglio Comunale, restandosene a curare il morso che, questa volta sì, i Perugini sono stati capaci di dare.