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Coronavirus, una "green card" per il personale sanitario infettato dopo la prima dose di vaccino

Il consigliere regionale Fora chiede a Regione e Ministero della salute un intervento immediato per le centinaia di medici, infermieri e operatori sanitari che si trovano questa situazione

Personale sanitario colpito dal Covid dopo la prima dose di vaccino, Regione e Ministero della salute si devono attivare immediatamente per il rilascio della green card. È quanto chiede il consigliere regionale Andrea Fora ricordando che al personale sanitario è stato “chiesto di lavorare in condizioni disperate per oltre un anno”.

Secondo Fora (Patto civico per l'Umbria) dopo che “li abbiamo inneggiati, li abbiamo chiamati eroi, abbiamo dedicato loro post, feste, targhe, cerimonie, concerti. E ora che gran parte della popolazione può riprendere i normali ritmi quotidiani, andare in vacanza con la famiglia, prendere un caffè seduti dentro un bar, alcuni di loro non possono farlo”.

Il riferimento è ai “trenta medici operativi presso la struttura ospedaliera di Perugia, che hanno fatto regolarmente la prima vaccinazione e successivamente hanno contratto il Covid a causa della variante 'umbra' causata da mutazioni della brasiliana e inglese, che è stata tracciata nei mesi di gennaio e febbraio 2021”.

Nella stessa situazione si trovano quasi un migliaio di medici di base, infermieri e operatori sanitari “che sono guariti e che sono stati dichiarati abili a tornare al lavoro, ma non abili per il rilascio della green card che gli permetterebbe di vivere da persone 'normali' – dice Fora - Una situazione anomala, non generalizzata a livello nazionale, che li ha gettati in una sorta di 'limbo' amministrativo, rispetto al quale la Regione attende indicazioni dal Ministero su come procedere e il Ministero, invece, sembra rimandare la gestione burocratica amministrativa alla Regione”.

Sarebbe auspicabile, quindi, la possibilità di riprogrammare un piano vaccinazioni immediato, il rilascio provvisorio della green card o la somministrazione del secondo vaccino.

Per Fora è dunque “urgente che l’assessore Coletto e la presidente Tesei si facciano immediatamente carico di questa situazione e si attivino al più presto con il ministero della Salute per risolvere questo problema e ridare dignità e diritto di vita a persone che sono state premiate e proclamate eroi, a cui oggi – conclude - vengono negati i diritti più basilari della vita quotidiana per problemi amministrativi e di 'sistemi informatici'”.

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