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Coronavirus, Dpcm Natale. Bori: "Le regole? Responsabilità verso gli altri"

Il capogruppo del Pd in consiglio regionale: "Nessuna famiglia sarà privata del Natale. Pensiamo piuttosto ad essere responsabili"

"Le regole per le festività natalizie non devono essere considerate delle costrizioni, ma delle responsabilità verso gli altri". Il capogruppo del Pd in consiglio regionale dell'Umbria, Tommaso Bori, commenta con un post su Facebook il Dpcm del 4 dicembre e le regole per Natale e Capodanno. "Nessun anziano passerà perché obbligato dalla legge il Natale da solo, nessun non autosufficiente sarà privato di assistenza, nessuna famiglia sarà privata del Natale - scrive Bori - . Pensiamo piuttosto ad essere responsabili e a vivere le settimane che abbiamo davanti con rigore, serietà e solidarietà; e non perché lo prevede un Dpcm ma perché solo così potremo tutelare e salvaguardare la salute dei nostri nonni, dei nostri anziani, dei piu deboli". 

E ancora: "Grazie alle misure di questi ultimi due mesi, assunte nonostante il forte contrasto di alcuni gruppi di opposizione in Parlamento, il Governo con l’impegno di regioni ed enti locali ha portato l’indice dei contagi Rt è sceso dall’1,72 allo 0,91, facendo diminuire finalmente i ricoveri in area medica e quelli nelle terapie intensive. In questo modo nei prossimi giorni riusciremo a piegare anche la curva dei decessi che, purtroppo, ancora è troppo alta. Le 70mila vittime non sono numeri, ma storie familiari, vite spezzate troppo presto, lutti che non saranno dimenticati, soprattutto questo Natale".

Per il capogruppo dem "conosciamo tutti il valore sociale, culturale, economico, spirituale, che le prossime settimane rappresentano per il nostro Paese, ma quest'anno serve un sacrificio collettivo ancora più alto per tutelare le persone più fragili e evitare che tutti gli sforzi fatti nei mesi che abbiamo alle spalle, a partire da quelli fatti dagli operatori sanitari, possano risultare nulli portandoci nella terza ondata".

E poi il passaggio politico: "Ora assistiamo anche al tentativo di strumentalizzare il divieto degli spostamenti tra Comuni che riguarda solo tre giorni (25, 26 dicembre e 1 gennaio). Polemiche ancora più assurde e pretestuose se pensiamo che lo stesso divieto era già previsto per i territori in zona arancione e zona rossa e nessuno si è mai lamentato che un nonno o un anziano potesse rimanere da solo. Perché? Semplicemente perché non è mai stato così, nessun anziano è stato privato di assistenza; lo 'stato di necessità' era previsto allora, com'è previsto adesso". 

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