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In Umbria controlli a pagamento per gli ex ricoverati Covid: il caso arriva in Consiglio regionale

Non applicate le esenzioni previste per due anni dal decreto 'sostegni-bis', interrogazione alla Giunta presentata dal consigliere Bori (Pd)

Oltre al danno la beffa per gli umbri che sono stati ricoverati per Covid e poi guariti. Oltre ad aver dovuto affrontare il virus infatti, finora non hanno visto riconoscersi l'esenzione totale per i controlli e i chek-up prevista per due anni dal decreto 'sostegni-bis', entrato in vigore il 26 maggio scorso. A quasi un mese di distanza infatti, a differenza di altre regioni come le vicine Marche, l'Umbria non si è ancora messa in linea con le disposizioni del governo, con gli assistiti in questione chiamati a pagare prestazioni che dovrebbero essere gratuite.

Il decreto prevede controlli gratuiti per i ricoverati guariti dal Covid, ma in Umbria ancora si paga

Un caso, da noi portato in evidenza dopo le segnalazioni di diversi nostri lettori, che ora finisce in Consiglio regionale con l'interrogazione alla Giunta presentata Tommaso Bori, capogruppo del Pd, "per conoscere quali azioni intenda mettere in campo affinché anche la Sanità Umbria preveda l’esenzione del pagamento per gli esami previsti dal Decreto n° 73 del  25 maggio 2021 per le persona che si sono guarite dal Covid dopo un ricovero ospedaliero".

DETTAGLIO DECRETO - L’articolo 27 del decreto, entrato in vigore il 26 maggio 2021, prevede infatti per un periodo di due annii la totale esenzione del ticket sanitario per prestazioni di monitoraggio per pazienti ex Covid dimessi da un ricovero ospedaliero e giudicati guariti, ovvero per prestazioni diagnostiche e specialistiche ambulatoriali del Servizio Sanitario Nazionale che rientrano nelle attività di follow-up sulle possibili conseguenze del virus. In particolare, viene introdotto un protocollo sperimentale nazionale di monitoraggio che prevede l’esecuzione di prestazioni di specialistica ambulatoriale, contenute nei Livelli essenziali di assistenza, ritenute appropriate per il monitoraggio, la prevenzione e la diagnosi precoce di eventuali esiti o complicanze legati alla pregressa malattia da Covid 19, senza compartecipazione alla spesa da parte dell’assistito.

PRESTAZIONI ESENTATE - Si parla, nello specifico, di un lungo elenco di prestazioni, tra le quali quelle per il controllo delle funzioni più interessate, ovvero quella respiratoria, cardiaca, renale ed emocoagulativa: si va dall'analisi del sangue (esami come l’emocromo, ves, creatinina) all’elettrocardiogramma dinamico, dalla spirometria al test del cammino, fino alla tac del torace. Per i pazienti più anziani è prevista una valutazione multidisciplinare e in particolare per quelli sottoposti a terapia intensiva o subintensiva è previsto anche un colloquio psicologico.

PERCHE IN UMBRIA NO? - Ma qual è il problema emerso? Che in Umbria, o quantomeno nel perugino, da dove sono arrivate le segnalazioni, questa norma non viene applicata: non lo sanno i medici di base, non lo sanno gli addetti al Cup, né tantomeno negli uffici preposti per concedere le esenzioni, per esempio quello della Asl 1 in Piazzale Europa. Contemporaneamente, è questa la cosa che fa restare molto perplessi, in molti sono andati a farsi gli esami fuori regione, per esempio nelle vicine Marche dove il decreto è già applicato. Per esempio all’ospedale di Fabriano, a meno di un'ora da Perugia.

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