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Coronavirus, il bilancio della Tesei: "L'Umbria ha gestito bene la pandemia. E l'economia ha tenuto"

La relazione della 'governatrice' in Consiglio regionale: "Vaccini via d'uscita fondamentale, noi quarti in Italia. C'è stato poi un boom del turismo e la liquidità di imprese e famiglie è ai massimi storici". Le opposizioni: "Goffo tentativo di campagna elettorale"

"La pandemia è stata affrontata bene dall'Umbria e ora è in una fase di regressione". Così ha parlato oggi (martedì 28 settembre) Donatella Tesei nel corso di una relazione al Consiglio regionale (poi sospeso nel pomeriggio per consentire ai consiglieri di ascoltare i sindacati della Sanità, scesi in piazza al mattino). "Il nostro tasso di mortalità da Covid - ha aggiunto la presidente della Regione - è stato l'ottavo più basso d'Italia nonostante una popolazione che è la quinta più anziana del Paese".

COVID E VACCINI:

Poi il tema vaccini: "La loro efficacia  ha rivoluzionato le possibilità di convivenza con il virus e lo dicono i dati - ha detto la 'governatrice' -. Nella fase caratterizzata dalle varianti abbiamo avuto un picco di poco più di 4 mila contagiati ma anche oltre 550 ricoverati, 150 dei quali in rianimazione. Nella fase dei vaccini il picco dei contagiati è stato di circa 2 mila ma i ricoveri sono stati una sessantina, una quindicina dei quali nelle intensive. Insomma grazie ai vaccini la diffusione si è fermata alla metà ma con sintomatologia grave cinque volte inferiore. Il vaccino allo stato attuale rappresenta una via di uscita fondamentale". E proprio della campagna vaccinale la Tesei si è mostrata particolarmente fiera: "L'Umbria è molto sopra alla media nazionale - ha detto - sia per le somministrazioni della prima dose che per le persone vaccinate con ciclo completo, risultando la quarta migliore tra le regioni dopo Lombardia, Lazio ed Emilia-Romagna".

La sfida secondo la presidente dell'Umbria è ora il modo in cui "affrontare la prova di convivenza con il Covid durante il periodo dell'autunno e dell'inverno. Lavoriamo prima di tutto per garantire un dispiegamento potenziale sanitario pari a quello di massimo stato di crisi, attivabile in modo modulare perché dobbiamo riorganizzare una rete sanitaria che abbiamo trovato in grande difficoltà e continuare a recuperare le liste d'attesa, enorme e atavico problema dell'Umbria. Il nuovo Piano socio sanitario regionale dovrà riuscire nel difficile compito di migliorare i servizi ai cittadini, recuperando però gli enormi squilibri di bilancio che nel settore sanitario ci sono stati consegnati da chi ci ha preceduto. Dovremo inoltre garantire la massima velocità e copertura della campagna vaccinale. Queste misure devono portarci a trovare un equilibrio sanitario per non fermare la socialità e l'economia".

ECONOMIA:

E proprio il tema dell'economia è stato quello successivo affrontato dalla Tesei: "Il 2020 per l'Umbria, di fronte a nefaste previsioni, è stato caratterizzato da una buona tenuta rispetto al resto del Paese. Secondo Svimez, il Pil 2020 si attesterà al -8,5% contro il -9,2% della media nazionale e si tratta, insieme a quello del Lazio, del dato migliore tra le regioni del centro Italia". Le misure economiche adottate, anche da parte della Regione,hanno dato i loro frutti. L'occupazione, sempre secondo Svimez - ha aggiunto la Tesei - si è contratta solo dell'1,4%, il dato migliore tra le cinque regioni del centro Italia. Questi dati non possono consolarci del tutto, ma ci fanno guardare con un minimo ottimismo al futuro. Anche qui la politica regionale, che ha messo le imprese al centro della sua azione, si sono rivelate utili per i cittadini che hanno conservato il posto di lavoro. E nel 2021 l'Umbria, come ha tenuto meglio del resto del Paese, dovrà cercare di rimbalzare meglio degli altri".

Secondo la 'governatrice' ci sono "cinque primi dati del 2021 che infondono un cauto ottimismo. Primo la natalità delle imprese: secondo Unioncamere a giugno siamo già tornati a livello pre-Covid e la crescita è costante. Idem per il saldo tra avviamenti e cessazioni dei rapporti di lavoro nei primi sette mesi e salirà ancora grazie al bando Re-Work che abbiamo messo in campo. Poi c'è il turismo e stiamo vivendo un altro boom nel 2021, superando i numeri già da record del 2020 anche per quanto riguarda il periodo estivo. Il periodo di pemanenza supera per la prima volta è di tre giorni e questo è un dato importante per la nostra economia. L'indice di fiducia impresa a fine giugno 2021 ha fatto segnare i massimi dal 2018 e la liquidità di imprese e famiglie è ai massimi storici. C'è un generale clima di fiducia e ripresa, cosa fondamentale perché è necessario che la grande massa di liquidità di imprese e famiglie si traduca in ulteriori investimenti e consumi per far decollare la nostra economia".

Sul tema Pnnr (Piano nazionale di ripresa e resilienza), dopo aver elencato i vari interventi previsti dalla Regione nei prossimi mesi, la Tesei ha spiegato che "ci viene rimproverato di non avere un'idea chiara di Umbria, che poi non si capisce bene quale sia. La strada che abbiamo scelto per il rilancio socio-economico è fatta di pragmatismo e dà invece un'idea molto chiara di Umbria. Vogliamo liberare risorse con una serrata azione di risparmio della spesa, stabilizzare le partecipate e utilizzarle come volano di sviluppo, concentrare gli interventi a favore delle imprese come generatori di sviluppo e lavoro anche tramite misure di defiscalizzazione, istituire zone economiche speciali, infrastrutturare la Regione ma nel frattempo collegarla con l'Italia e il mondo tramite freccia rossa e aeroporto, puntare sulla formazione al lavoro attraverso università a Its, incentivare natalità e lavoro femminile, rendere attrattiva la nostraregione per chi la vuole visitare, chi vuole venirci a investire o per viverci. Tutto questo sarà nel Documento di economia e finanza regionale di prossima discussione e sono convinta che l'Umbria possa giocare un ruolo propulsore proprio nell'ambito dell'Italia centrale".

LA REPLICA DELLE OPPOSIZIONI:

Non è tardata ad arrivare la replica del consigliere Fabio Paparelli, portavoce delle opposizioni: "Le comunicazioni in aula della presidente Donatella Tesei sembrano grottesche e fuori luogo, forse un goffo tentativo di fare un po' di campagna elettorale a cinque giorni dalle amministratice. Lei ha ringraziato la maggioranza per la coesione e la solidarietà come se gli umbri non sapessero che siete attraversati da una lacerante crisi, con un assessore espulso dal suo partito e con un partito fondamentale per la maggioranza (fratelli d'Italia, ndr), che rivendica la presenza in giunta. Senza contare che ultimamente sono volati stracci su temi come l'agricoltura, la caccia, l'urbanistica, le infrastrutture con assenza totale su temi come le crisi aziendali e alle vendite e al futuro delle acciaierie di Terni".

E ancora: "Noi ci saremmo aspettati che lei avesse illustrato come intende affrontare la crisi della maggioranza e come intende dare risposte agli obiettivi e alle richieste dei cittadini umbri. Piuttosto che occuparsi di queste questioni, sembra invece che si preferisce usare questi spazi istituzionali per fare una prova di forza nei confronti di qualche alleato e a rimetterci e a perderci anche questa volta sono i cittadini in cui si andrà al voto. E infine basta con le favole: vi abbiamo lasciato una sanità con i conti in ordine e un piano di abbattimento delle liste di attesa serio e finanziato, perché la criticità c'era, e un piano sanitario preadottato. Oggi invece ci troviamo con un buco nella sanità che è tutto vostro, perché i bilanci sono stati sempre certificati e in pareggio fino al 2019. Non avete un piano per le liste di attesa che si è amplificato con il Covid, tanto che gli umbri sono costretti a rivolgersi a strutture private o ad operarsi fuori regione, perché invece di ascoltarci avete preferito costruire ospedali da campo che hanno fatto la fortuna solo di chi li ha costruiti. A oggi abbiamo agende chiuse per alcune prestazioni sanitarie, con le liste di attesa delle liste di attesa, un po' come la pre prenotazione vista per i vaccini. A Perugia e Terni non si fanno più operazioni e negli ospedali non c'è stata ancora la ripresa degli ospedali che erano stati dedicati al Covid. Devo dunque ammettere che state riuscendo in quello che era il vostro programma elettorale: mettere in crisi la sanità pubblica e provare a indirizzare gli utenti, per chi se lo può permettere, verso quella privata".

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