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Coronavirus in Umbria, Fora: "Interpretazione diversa delle norme, si favorisca la scuola in presenza"

Interrogazione scritta alla Giunta presentata dal consigliere di Patto civico per l’Umbria: "Evitare un'eccessiva prudenza, tenendo anche conto che molti studenti sono vaccinati”

"Favorire un'interpretazione delle norme, sempre rimanendo ovviamente nel campo della legittimità, che sia la più possibile orientata alla scuola in presenza". Questo chiede il consigliere regionale Andrea Fora (Patto civico per l’Umbria) annunciando un’interrogazione a risposta scritta rivolta alla Giunta, alla quale chiede "se non intenda comunque interloquire con il Governo nazionale al fine di semplificare le procedure previste raccordando le diverse circolari con le disposizioni del decreto legge”.

Il problema dunque è la diversa interpretazione delle norme stabilite dal "Governo Draghi che sulla scuola - ricorda Fora - ha sempre tenuto fermo il principio del valore della ‘scuola in presenza’. Oltre a spingere sulla massima vaccinazione dei ragazzi in età scolare, il Ministero della Salute e il Ministero dell’Istruzione in data 8 gennaio hanno diffuso una circolare congiunta sulle graduazioni e casistiche per attivare come extrema ratio la dad per tutta la classe. Successivamente è stato emanato anche un decreto legge che, soprattutto rispetto a coloro che hanno avuto contatti con i positivi, differenzia la durata della quarantena a seconda dello status di soggetto vaccinato con due o tre dosi e del tempo intercorrente dalla data di vaccinazione”.

Eppure "allo scrivente - afferma ancora il consigliere di Patto civico per l’Umbria - giungono ogni giorno da più parti e da più famiglie segnalazioni di applicazione della circolare in maniera difforme da una corretta interpretazione larga e favorevole alla scuola in presenza. Si è quindi in presenza di norme diverse fra circolari e leggi che, pur necessitando di un chiarimento e semplificazione nazionale, è ragionevole applicare con una declinazione che favorisca la presenza degli alunni nelle scuole ed invece non sia eccessivamente prudente, tenendo anche conto che molti di loro - conclude Fora - sono vaccinati e la quasi totalità degli umbri è completamente vaccinata e oltre il 50 per cento anche con terza dose”.

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