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Coronavirus, lavoratori della cultura e dello spettacolo in ginocchio. Bori (Pd): "La Regione deve intervenire"

Il consigliere regionale del Partito Democratico: "Diverse sono le problematiche del comparto che chiediamo di risolvere"

Il coronavirus si è abbattuto anche sulla cultura e sullo spettacolo. E i lavoratori di questi due mondi sono in ginocchio. Il capogruppo del Partito Democratico in consiglio regionale, Tommaso Bori, chiama in causa la Regione per “il rilancio di un settore strategico dell'Umbria”.

“La Regione – spiega Bori - , attraverso l’assessore Agabiti e la Commissione del consiglio regionale, si faccia carico in maniera responsabile della difficile situazione del mondo della cultura e dello spettacolo”. Da qui parte la richiesta alla presidente della Terza Commissione Elenora Pace “di un'audizione degli operatori del settore a partire dal coordinamento Attrici – attori – danzatrici – danzatori – umbri (Aaddu), Uniti e l’associazione ‘Mestieri del cinema umbro’”.

Il mondo della cultura, sottolinea ancora Bori, ha delle criticità da superare. Ovvero: "Gli operatori che lavorano nel territorio umbro hanno bisogno di superare lo stanziamento annuale e con i soli residui di bilancio, attraverso piani triennali e risorse certe che consentano la programmazione strutturata". E ancora: "Necessario, inoltre, un tavolo di confronto aperto a tutti gli operatori locali del settore".

Da qui la richiesta del consigliere del Partito Democratico di rimodulazione del sostegno pubblico: "Il mondo della cultura e dello spettacolo dal vivo – prosegue Tommaso Bori – è un microcosmo che, anche in relazione alla crisi economica, va messo in condizioni di superare questa fase. Senza sostegno rischia di non sopravvivere. L’intervento pubblico determina quindi la quantità e la qualità dell’offerta di spettacoli. In questo quadro si inseriscono normative spesso complesse, irrazionali, antiquate e inadeguate alle esigenze degli operatori. Da qui l’idea di ripensare, in maniera strutturata e duratura, l’approccio dell’Ente nei confronti del settore, ridisegnando e attualizzando le modalità di sostegno".

E ancora: "Fronte di criticità è anche lo stanziamento annuale delle risorse – conclude il consigliere Pd – che viene elargito alla fine dell’anno in cui le manifestazioni si svolgono. Per migliorare questa situazione sarebbe opportuno ripartire con opportunità di programmazione e progettazione, impossibile con i piani annuali. Sarebbe anche importante cercare uniformità con quanto previsto da ‘Europa Creativa’, il programma europeo di sostegno per settori culturali e creativi, che oltre a sostenere le realtà e le attività organizzatrici di eventi, si preoccupa di incentivare anche i soggetti che producono creatività".

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