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Venerdì, 19 Aprile 2024
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I sindaci dell'Umbria alla Regione: "Comuni in difficoltà, serve un confronto per gestire la Fase 2"

Dal turismo alla scuola passando per il sostegno alle famiglie e la medicina territoriale: tanti i problemi creati dall'emergenza coronavirus e l'obiettivo degli amministratori locali è "procedere in modo uniforme pur nelle specificità di ognuno"

Una strategia comune pur tenendo conto delle specificità di ciascuno. È questo l'obiettivo dei vari comuni dell'Umbria che chiedono alla Regione di attivare quanto prima un confronto per affrontare in modo uniforme la Fase 2 dell'emergenza coronavirus oltre che la mole di effetti delle varie normative su cui i sindaci sono e saranno impegnati.

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Di tutto questo si è parlato ieri (martedì 26 maggio) nella riunione dell’Ufficio di Presidenza di Anci Umbria che si è svolta a Deruta alla presenza di Francesco De Rebotti, presidente dell'Anci regionale, dei vicepresidenti Laura Pernazza, Michele Toniaccini e Federico Gori e degli altri componenti Elisa Sabbatini, Moreno Landrini, Stefania Proietti, Letizia Michelini e, per il Comune di Perugia, Edi Cicchi. “L’incontro - spiega De Rebotti - è servito a fare il punto su come i comuni devono fronteggiare la Fase 2 e sulla necessità di procedere in modo uniforme, pur tenendo conto delle specificità di ciascuno. Sono state individuate delle macro aree di approfondimento, in particolare il sociale, con la partita del sostegno alle famiglie in cui è fondamentale capire come dar seguito, anche insieme alla Regione Umbria, all’assistenza alle famiglie in difficoltà dopo la conclusione degli effetti del buono spesa".

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Tanti altri però i temi affrontati: "C'è quello degli affitti - aggiunge il presidente di Anci Umbria - e poi quello dei giovani e degli anziani. E ancota il turismo, per cui occorre agire in maniera efficace presentando modelli intraterritoriali, poi il problema socio sanitario inteso come integrazione territorio-ospedali e fra ospedali. E ancora la scuola, per la quale bisogna agire tempestivamente: settembre è alle porte e occorre riavviare la didattica, considerando però anche la logistica, con tutti quegli edifici scolastici che sono prossimi alla ristrutturazione”. Sono stati valutati infine anche gli impatti economici dell’emergenza sui comuni, cercando di pesare soprattutto gli effetti della rinegoziazione dei mutui con la Cassa depositi e Prestiti, il Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità e le somme a ristoro delle partite non incassate quali l’Imu per le attività ricettive. La riunione si è conclusa, dunque, con la necessità di fissare un incontro con la Regione Umbria per condividere queste riflessioni.

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