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Case popolari, l'Umbria limita l'aumento del canone: "Per tutelare le famiglie messe in crisi dal Covid"

L'assessore regionale alle politiche abitative Melasecche: "Con l'emergenza epidemiologica ancora in corso la Giunta ha deciso di confermare questa misura di protezione anche per il 2022"

Il protrarsi dell'emergenza coronavirus ha acuito la difficoltà di tante famiglie e anche nel 2022 così in Umbria verranno limitate a un massimo del 10% (in aumento ma anche in diminuzione) le possibili variazioni dell’importo del canone di locazione degli assegnatari di alloggi di edilizia residenziale pubblica, che scaturiscono dal calcolo Isee.

La Giunta regionale, su proposta dell’assessore alle politiche abitative Enrico Melasecche, dopo aver preso atto della relazione inviata dall’Ater, ha stabilito di confermare quanto già deliberato per il 2021 e dunque di prorogare anche per il 2022 questa misura di protezione a favore degli assegnatari di alloggi. “Come lo scorso anno - ha affermato Melasecche - abbiamo tenuto conto che il periodo di emergenza epidemiologica dovuta al Covid è tuttora in corso e la conseguente crisi in tutti i settori lavorativi ed economici richiede uno sforzo per sostenere, con ogni mezzo, le famiglie in difficoltà. Per questo abbiamo deliberato la proposta di contenere l’aumento dei canoni di locazione entro la percentuale massima del 10%, non applicando così le percentuali di possibili aumenti, previste dal Regolamento approvato nel 2019, che prevedevano una possibilità di aumento fino al 50 per cento”.

Il Regolamento regionale n. 7 del 27.05.2019 “Criteri, parametri e modalità per la determinazione dei  canoni di locazione degli alloggi di edilizia residenziale sociale pubblica” ha introdotto la disciplina per la determinazione dei canoni di locazione, con il duplice obiettivo di attivare una modalità di calcolo del canone adeguata alle capacità economiche degli assegnatari e di garantire la copertura delle spese sostenute dall’Ater regionale per effettuare interventi di riqualificazione finalizzati alla buona conservazione del patrimonio immobiliare. 

La novità più significativa rispetto al passato è stata la previsione del parametro Isee in luogo del reddito per accertare la situazione economica del nucleo familiare dell'assegnatario, necessaria ai fini della determinazione e dell'aggiornamento annuale del canone di locazione. Al fine di contenere e graduare l’incidenza e il peso delle novità introdotte sul livello dei canoni, sono state anche previste le norme che dettagliano le modalità per l’applicazione delle nuove procedure a favore dei soggetti già assegnatari degli alloggi di Ers pubblica alla data del 30 giugno 2019, in modo da garantire un progressivo adeguamento del canone medesimo per il triennio 2019, 2020 e 2021.

“A causa dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 e delle relative conseguenze sulle attività  economiche del Paese e della Regione – ha proseguito Melasecche -, il meccanismo di adeguamento del canone ha  incontrato difficoltà di applicazione tanto che già nel 2020 la Giunta regionale, ha accolto la richiesta dell’Ater regionale volta a contenere eventuali ed eccessive  variazioni dell’importo del canone di locazione degli assegnatari di alloggi Ers prevedendo una percentuale di variazione del canone ricompresa, sia in aumento che in diminuzione, entro il 10% rispetto a quello determinato. Questo provvedimento - ha ribadito l’assessore - è stato confermato per l’anno 2021 ed oggi abbiamo deciso di applicarlo anche per il 2022 nella consapevolezza di dare un aiuto a quelle famiglie che non avrebbero potuto reggere aumenti troppo elevati del canone di locazione dell’abitazione che è stata loro assegnata”.

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