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Coronavirus: accordo in ritardo con le case di cura, ma ancora in tempo per il bene della comunità

L'intervento del consigliere regionale Andrea Fora capogruppo di Patto Civico per l’Umbria: "Quando diventa operativo? Se passa un altro mese sarà tutto inutile"

"Lo avevo pubblicamente sollecitato 19 giorni fa, il tempo per chiudere un accordo quadro con le case di cura private stava scadendo se al centro volevamo porre l’interesse dei cittadini e dei malati. Si è giunti in ritardo al risultato positivo ma ancora in tempo utile per svolgere un buon servizio per la nostra comunità. Quindi direi bene la giunta... meglio tardi che mai". Lo dichiara in una nota il consigliere regionale Andrea Fora capogruppo di Patto Civico per l’Umbria.

"Ora 290 posti letto, oltre 400 operatori sanitari tra medici, infermieri, terapisti e personale non medico,  e apparecchiature potranno essere a disposizione al fine di assistere pazienti con patologie di ordine chirurgico, medico e riabilitativo, liberando così gli ospedali pubblici impegnati nella gestione dell’emergenza Covid19 e garantendo agli umbri, anche in questo periodo già così difficile di poter sottoporsi ad esami e terapie in grado di migliorare e garantire la salute e il benessere. Ora la domanda successiva è? Quanto tempo passerà affinchè dagli annunci pubblici si passi alla fase operativa? Quando saranno inviati i primi pazienti presso le casi di cura? Ricevo quotidianamente messaggi di persone in lista d’attesa da mesi in attesa di esami diagnostici, visite specialistiche, operazioni di chirurgia oncologica... Visto che c’è voluto un mese per perfezionare un accordo, non ne passi un altro per renderlo operativo, perchè a quel punto l’accordo sarà del tutto inutile".

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