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Morte Pietro Ingrao, le parole di cordoglio del mondo politico umbro

Ad esprimere il proprio cordoglio, non solo il segretario regionale dell'Umbria, ma anche la presidente Catiuscia Marini che ha sottolineato il profondo legame che univa il padre della sinistra italiana e Aldo Capitini

E' morto a Roma Pietro Ingrao, uno dei padri della sinistra italiana, storico dirigente del Pci e ex presidente della Camera. Ingrao aveva compiuto 100 anni il 30 marzo scorso. Ad esprimere il proprio cordoglio, il segretario regionale del Pd, Giacomo Leonelli: “Con la morte di Ingrao se ne va uno dei protagonisti del '900 della Sinistra italiana. Una storia legata a doppio filo con la nostra regione stante il legame politico particolare,  che ha visto l'Umbria per tanti anni essere il collegio elettorale di riferimento dello stesso Ingrao".

Parole di dolore anche da parte della presidente dell'Umbria Catiuscia Marini: “Una personalità forte ed importante non solo per la vicenda nazionale dell'Italia repubblicana, ma per la storia di questa nostra terra umbra, alla quale era molto legato essendo stato per molte legislature capolista del Pci e deputato qui eletto".

La Governatrice ha sottolineato che l'Umbria "deve non poco proprio alla ricchezza e alla tenacia del suo impegno politico culturale e civile, dentro le lotte operaie e contadine, negli anni '50, '60 e '70, nella elaborazione di una visione dell'Umbria capace di infrangere e oltrepassare più antichi ed angusti orizzonti municipalistici e localistici. Fino a fare della nostra piccola regione, come ho anche avuto modo di ricordare facendogli gli auguri per i cento anni un territorio esemplare e protagonista delle necessità e delle possibilità di un rinnovamento profondo dell'Italia dopo la prima fase della storia repubblicana".

Marini ricorda poi come "furono i legami con Aldo Capitini, con Walter Binni, nella trama dell'impegno antifascista che lo avevano gia' portato le prime volte i Umbria. E poi più avanti, dopo il 1958, immerso nelle lotte popolari - aggiunge - nella progettazione e nel rilancio della funzione dei poteri locali fino alle questioni difficili dello sviluppo e della nuova qualità sociale, in una visione di liberazione umana che traeva poi nel pacifismo della Marcia della pace Perugia-Assisi il suo più profondo orizzonte culturale ed ideale. Qui stanno certo le due radici – conclude la presidente - più profonde che in un ricchissimo pluralismo recano nella storia umbra il segno più forte e diretto della vita e del pensiero di Pietro Ingrao".

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