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Crisi Governo, il Cardinale Bassetti vara i "Riconciliatori" per tessere un governo forte e anti-voto anticipato

Il discorso del numero della Cei ai vescovi italiani. Cresce il fronte che spera in un governo di salvezza nazionale che duri e sappia dare risposte anti-crisi da Covid

Non sono costruttori. Ma fini tessitori sociali-politici decisamente sì. Sono già operativi, seppur tra smentite e qualche conferma, dall'inizio della crisi del Governo Conte Bis per scongiurare a tutti i costi il voto anticipato ai tempi della pandemia. La definizione giusta del loro ruolo è rintracciabile nel discorso del capo dei vescovi, Gualtiero Bassetti, da Perugia, uomo vicinissimo a Papa Francesco. "Riconciliatori". Ecco l'azione, confermata stavolta, dei vescovi italiani ai tempi della doppia crisi: da Covid e dell'asse giallo rosso guidato dell'autodichiaratosi avvocato del Popolo, Giuseppe Conte.

Ieri, il cardinale Bassetti, in video conferenza stampa, ha dato il via libera all'impegno diretto dei vescovi italiani per "aiutare" il Paese a trovare una stabilità e progettare da qui ai prossimi mesi un futuro (gestione dei piani economici della Ue): "Come pastori dobbiamo farci interpreti ed essere voce delle molteplici fragilità, perché nessuno sia lasciato solo. Inoltre i prossimi mesi – non dimentichiamolo – saranno cruciali per la ricostruzione del sistema-Paese. Un tema su cui intendiamo dare il nostro contributo progettuale".

Parole chiave del perugino Bassetti ai suoi colleghi che hanno le chiavi sociali-politiche dei territori del Paese e ben conoscono gran parte dei parlamentari e senatori che stanno giocando la partita della crisi di Governo. Se fino a pochi giorni fa, Bassetti in testa, secondo ambienti romani, si guardava con simpatia cristiana al formarsi di un gruppo solido di responsabili per puntellare il Governo Conte, ora la moral suasion della Cei si basa su due pilastri chiari: non andare al voto in questo periodo e si spera di concludere la legislatura (2023); un governo solido che non si deve preoccupare di cercare voti di volta in volta. Ecco la missione dei Rincociliatori firmata da Bassetti, ribadiamo uno degli uomini più vicini a Papa Francesco.

"Auspichiamo - ha aggiunto il numero uno dei vescovi - che la classe politica collabori al servizio dei cittadini, uomini e donne, che ogni giorno, in tutta Italia, lavorano in operoso silenzio e che si giunga a una soluzione che tenga conto delle tante criticità". Collaborare e non dividersi; un governo forte e che sappia dare risposte ai lavoratori da qui ai prossimi anni e si ribadisce, dunque, niente voto, niente divisioni da campagna elettorale. Ma dal discorso di Bassetti, analizzando i messaggi, sembrerebbe emergere in queste ore un'apertura anche a diverse forme di governo alternativo ad un Conte Ter.

"La Chiesa non è di questa o di quell'altra parte. Quello che ci sta a cuore è il bene di ogni persona e di ognuno insieme agli altri, quello di cui c'importa è la vita delle persone, quello che sosteniamo è il nostro Paese". Ecco l'ipotesi di un governo nuovo ma di salvezza nazionale, ampio e stabile, moderato. Una ipotesi che sta circolando da giorni e che porterebbe all'economista Mario Draghi con l'appoggio di un nuovo gruppo centrista ben definito e magari anche con il via libera di Silvio Berlusconi, che in alcune correnti della Cei riscuote ancora una certa popolarità. I Riconciliatori di Bassetti sono ufficialmente all'opera e il Conte Ter incomincia a scendere di quota anche. Troppo forte il rischio di andare al voto per non pensare ad un governo di salvezza nazionale. 

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