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Consiglio regionale scontro violento tra Marini e Liberati: dall'apericena alla mafia

Nel giorno del consiglio regionale che ha ratificato la commissione di inchiesta sui rifiuti, si registra un pesante e prolungato battibecco tra la Presidente Marini e il 5 Stelle Liberati. Ecco come è andata

"Qui non si può parlare di Mafia... a qualcuno da fastidio": così urlo il pentastellato ternano Andrea Liberati nel giorno del definitivo via libera alla commissione di inchiesta sui rifiuti in Umbria. "Ti devi sciacquare la bocca... hai capito (alzando il tono ndr) TI DEVI SCIACQUARE LA BOCCA": così rispose la Presidente Catiuscia Marini alzandosi dal proprio scanno.

E aggiunse: "Pensa ai tuoi scheletri nell'armadio... li conosciamo bene...". E a quel punto si infiammò il ternano Liberati: "Io non ho scheletri nell'armadio... io non prendo pensioni e contributi come lei...che li sottrae al popolo. La mia vita è molto più ricca della sua...". E come sempre si finì a litigare sui contributi pensionistici della Marini ampiamente sviscerati, ampiamente tutto secondo legge.

Ma anche quando sembravano gli animi calmati e il consiglio regionale scivolava via tra anticipazioni degli atti ai più incomprensibili (ma tutti votanti), lo scontro Marini-Liberati si riaccese di colpo.  "Presidente... ha in programma un altro apericena dato che va via alle 19...siamo abituati ai suoi apericena": disse ironico il pentastellato. Rispose meno ironica la Presidente: "Io vado a fare un'assemblea... io lavoro... mica chiacchiero e basta". E questa è un'altra straordinaria storia che arriva direttamente dalla massima assise dell'Umbria. 

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