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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Donatella Porzi prima donna alla guida del consiglio regionale: eletta con 13 voti

Nel suo discorso ha chiesto una collaborazione tra le forze politiche sulle questioni di rilancio dell'Umbria ed ha anche premesso che tra i suoi obiettivi c'è quello di riavvicinare la politica ai cittadini. Il modello sociale? E' quello di Papa Francesco

Fumata bianca. L'ex assessore alla cultura della Provincia di Perugia, Donatella Porzi, è la prima donna che è stata eletta alla guida del consiglio regionale dell'Umbria. Ci sono volute 18 votazioni dal 1970 ad oggi per vedere una politica umbra salire sullo scranno più alto di Palazzo Cesaroni. Donatella Porzi è stata la grande dominatrice delle preferenze - insieme all'assessore alla sanità Barberini - all'interno del Pd alle ultime regionali. Da sempre vicina al sottosegretario Gianpiero Bocci. Ha ottenuto 13 voti, nessun voto contro e otto schede bianche. Nel suo discorso ha chiesto una collaborazione tra le forze politiche sulle questioni di rilancio dell'Umbria ed ha anche premesso che tra i suoi obiettivi c'è quello di riavvicinare la politica ai cittadini. 

“Sento la necessità di un processo di riavvicinamento dei cittadini alla politica e quindi alle istituzioni. Questo sarà possibile recuperando credibilità. Questa nostra Regione può e deve rivendicare di aver creato a partire dagli anni Settanta una identità regionale che si è tradotta in crescita e in direzione anche della qualità dei servizi”.

"Abbiamo sentito in quest’aula inviti - ha continuato la presidente Porzi - a non fare di questo Palazzo il sole intorno al quale tutto gira: ci è stato proposto di tenere alcune riunioni a Terni ci è giunta l’esortazione a fare di questo Palazzo un Palazzo trasparente, di cristallo e, mi permetto di aggiungere, con forte senso della legalità, tema al quale ho dedicato molte energie del mio precedente mandato amministrativo. Tanto l’una quanto l’altra direzione di lavoro mi trovano d’accordo, sono proposte intelligenti e condivisibili, specie se, aggiungo, riusciamo a vederle non come segnali episodici, con i quali colpire favorevolmente l’opinione pubblica, lasciando però poi inalterato il nostro potere di penetrazione nel territorio”.

"Spero che pur nell’autonomia dei singoli gruppi - ha concluso la Porzi citando Papa Francesco -  si possano trovare le condizioni per una necessaria  e responsabile collaborazione, che si possa fare una giusta e matura sintesi per rispondere ai tanti bisogni che emergono dalla nostra comunità, soprattutto per perseguire quegli obiettivi di uguaglianza e giustizia sociale in un sistema messo a dura prova, riprendo il fortissimo monito di Papa Francesco, contenuto nell'enciclica 'Laudato si' e le sue parole  di alcuni giorni fa, 'i servizi non sono un'elemosina ma un autentico debito sociale', e noi CI DOBBIAMO ADOPERARE PERCHÉ NESSUNO RESTI INDIETRO. Perché nessuno si senta solo. La solitudine sappiamo quanto male genera. E consentitemi di concludere con una espressione che mutuo da un famoso statista: 'viviamo tutti sotto lo stesso cielo, ciascuno con il proprio orizzonte' e il nostro obiettivo è garantire ad ogni individuo un orizzonte di dignità”.

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