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Martedì, 23 Aprile 2024
Politica

Perugia, respinto il reddito alimentare. La maggioranza: "C'è già la spesa sospesa". L'opposizione: "Ci rimette chi ne ha bisogno"

In consiglio comunale non passa la proposta dei gruppi del centrosinistra

Il consiglio comunale, con 11 voti contrari, 8 favorevoli e 5 astenuti, ha respinto l’ordine del giorno presentato da tre gruppi di opposizione sull’attuazione del progetto di reddito alimentare.

La maggioranza ha ricordato come il Comune di Perugia svolga già questa attività, con il progetto Spesasospesa, e ha fornito alcuni dati: 80mila chilogrammi di beni distribuiti, 114.918 pasti equivalenti consegnati, 9.680 chilogrammi di CO2 evitata e 95.000 metri cubi di acqua risparmiati.

Si tratta di una iniziativa di solidarietà in sostegno delle famiglie economicamente più svantaggiate. Il funzionamento è molto semplice: cittadini ed aziende con donazioni di denaro e di cibo invenduto contribuiscono alla piattaforma digitale, con il denaro donato si acquistano ulteriori beni di prima necessità e si coprono i costi logistici; la merce viene convogliata agli hub presenti nei territori, le associazioni e gli enti non-profit si occupano della consegna, infine le famiglie bisognose ricevono la “spesasospesa” che deriva da eccedenze non solo alimentari, trovando nei soggetti del terzo settore come Croce Rossa e Caritas il braccio operativo nell’ambito della rete di protezione ed inclusione sociale.

Questa catena di solidarietà, che vede alla base anche il recupero dello spreco alimentare avvalendosi della tecnologia digitale, è nata in Umbria, a Corciano, ed ha come strumento di riferimento la piattaforma “Regusto”, brand della startup Recuperiamo, che sta sempre più diffondendosi nell’intero territorio nazionale anche con grande apprezzamento ed interesse da parte dei vertici ministeriali.

"L’ordine del giorno proposto in consiglio comunale dalla minoranza, invita il sindaco e la giunta ad aderire al progetto Nazionale del Reddito Alimentare, progetto per il quale, come ci è stato spiegato dagli esperti invitati dai proponenti alla discussione del tema nella seduta della Commissione Consiliare Quarta, lo Stato deve ancora promulgare provvedimenti di legge per renderlo operativo - ricordano i consiglieri comunali Cristiana Casaioli, Gino Puletti , Camilla Rampichini, Francesco Vignaroli, Nicola Volpi e Massimo Pici - La proposta della minoranza si riferisce quindi ad una attività che il nostro Comune già svolge da tempo, collaudata, operativamente snella ed efficace. Per questi motivi i consiglieri di maggioranza hanno ritenuto non opportuno dare il proprio favore ad un progetto doppione, le cui regole e norme attuative sono di là da venire, con tempi e prospettive ancora incerti - conclude la nota - Poi, in futuro, sarà facoltà dei nostri amministratori conciliare o meno eventuali nuovi progetti con ciò che si sta già facendo, al fine di coniugare le attività in maniera virtuosa, con il duplice obiettivo di eliminare gli sprechi e garantire i sussidi ai cittadini in difficoltà".

Partito Democratico, Idee Persone Perugia e Rete Civica Giubilei avevano presentato un ordine del giorno in cui si chiedeva l’attuazione del progetto del Reddito Alimentare, un progetto sociale che prevede lo sviluppo nazionale di un rapporto di collaborazione tra Istituzioni, Privati e Terzo settore per la preparazione di pacchi alimentari attraverso il recupero del cibo che rischia di essere sprecato dalla distribuzione e la loro successiva erogazione nei comuni ai cittadini in stato di indigenza.

“Irresponsabile e gravissimo il voltafaccia del centrodestra su di un atto sul quale si era già espresso favorevolmente in Commissione, e che si faceva foriero di un progetto, quello del Reddito Alimentare, che risultava essere un'iniziativa a costo zero, ma capace di dar vita ad un sostegno alle fasce più disagiate della popolazione perugina – affermano i consiglieri dem - Il Reddito alimentare poteva essere lo strumento di contrasto a spreco e fame. A chi fanno dispetto in questo modo i consiglieri di maggioranza, bocciando un atto che si faceva promotore di un aiuto concreto a chi ne ha bisogno? All’opposizione che ha proposto l’atto, oppure alle tante famiglie che avrebbero beneficiato di questa proposta?”.

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