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Congresso Pd Umbria, non c'è pace: ricorso di De Rebotti contro Tommaso Bori

Il sindaco di Narni: "Le regole non le ho scritte io, pronto a ritirare la mia candidatura se Bori sarà escluso"

Come l'anguilla dei 99 Posse: come la prendi lei schizza via. Così è la pace nel Pd, specialmente quando parliamo di congresso. Francesco De Rebotti, sindaco di Narni e candidato segretario regionale, ha presentato "un ricorso agli organismi di garanzia del partito avverso l’ammissione della candidatura a segretario regionale dell’Umbria di Tommaso Bori". Il ricorso è stato inviato alla commissione regionale di garanzia e alla commissione nazionale di garanzia. La commissione congressuale, invece, ha dato via libera a tutti e quattro i candidati rispondendo 'niet' alla questione sollevata da Presciutti contro De Rebotti e Bori. 

Il ricorso - "Il sottoscritto, in qualità di candidato alla segreteria regionale del PD Umbria - si legge nel ricorso - , impugnando il parere della Commissione regionale per il congresso del PD Umbria, ricorre alla Commissione regionale di garanzia, nonché alla Commissione nazionale di garanzia del Partito Democratico, affinché le stesse, in applicazione della normativa richiamata in atti, dichiarino la esclusione della candidatura di Tommaso Bori dal congresso regionale dell’Umbria, a causa del mancato rispetto dell’articolo 5 comma 2 dell’articolo 5, comma 2 del Regolamento regionale per l’elezione del segretario e dell’assemblea regionale, dei segretari e delle assemblee cittadine, dei segretari e degli organismi di circolo, approvato dal commissario regionale del Pd Umbria in data 2 marzo 2020". 

E dice De Rebotti: "Mi trovo, a malincuore, a dover chiedere il rispetto di regole che non ho scritto io, ma che vengono sistematicamente accantonate con evidente disinvoltura". Il rispetto delle norme e il principio di legalità sono a fondamento della nostra comunità politica e della nostra idea di Paese, e devono esserlo ancor di più per chi si candida a guidare una delle sue articolazioni territoriali. Sono tra l'altro l'elemento ed i contenuti principali su cui abbiamo caratterizzato l'opposizione alle destre, ad ogni livello, anche in quello regionale. Sono elemento distintivo e pietra angolare su cui costruire ogni forma di comunità e non un fastidioso accidente".

Ancora De Rebotti, con una promessa: "La mia cultura politica, però, mi impone anche di tenere in profonda considerazione soprattutto il bene della mia comunità politica. Sono convinto, infatti, che in Umbria non si possa affrontare un congresso regionale escludendo ed allontanando, ed in presenza di un mancato rispetto delle regole tutti ci si debba assumere una responsabilità in più. Così come sono convinto che il disastro politico sia in gran parte già avvenuto, indipendentemente dalla natura del pronunciamento degli organismi di garanzia, alimentando ed accentuando per giorni e settimane, mesi, la teoria del nemico. Chiunque dovesse risultare eletto segretario, non conseguirà ad oggi una vittoria, perché sarà il Pd Umbro a perdere, uscendone stupidamente ed irrimediabilmente lacerato. Per questo comunico che, qualora la CRG o la CNG dovessero pronunciarsi per la esclusione della candidatura di Bori, e nell'esercizio di quella responsabilità aggiuntiva a cui tutti dovrebbero far riferimento, sono pronto, un minuto dopo, a fare un passo indietro anche io, ritirando la mia candidatura. Come ho fin dall'inizio evidenziato, anche al Segretario Nazionale Zingaretti, mi anima un solo sentimento, l'affetto che provo per la anche mia comunità politica".

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