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Welfare, l'Umbria studia il modello Confprofessioni: ecco cosa potrebbe cambiare

Obiettivo: arrivare a una convenzione per consentire ai 3 mila dipendenti degli studi professionali umbri la possibilità di eseguire accertamenti clinici nelle strutture sanitarie

Il modello di welfare di Confprofessioni fa breccia anche in Umbria. Lo scorso 13 gennaio, l'assessore alla Salute della Regione, Luca Barberini, ha incontrato il presidente di Confprofessioni Umbria, Bruno Toniolatti, il direttore della Cassa di assistenza sanitaria integrativa degli studi professionali (Cadiprof), Luca De Gregorio, e il componente del Comitato scientifico Mauro Scarpellini per definire un percorso di integrazione tra Cadiprof e le strutture del Servizio sanitario della Regione che permetterà di erogare un'ampia gamma di prestazioni sanitarie agli oltre 3 mila dipendenti degli studi professionali dell'Umbria.

«Sono molto soddisfatto dell’incontro avuto con l’assessore Barberini, collega professionista», ha dichiarato il presidente di Confprofessioni Umbria, Bruno Toniolatti. «Un incontro che ha avuto al centro i temi che come Confprofessioni portiamo avanti da sempre e ora più che mai con il nostro nuovo contratto collettivo: un nuovo welfare, l’integrazione tra pubblico e privato, l’importante ruolo di Cadiprof che anche in Umbria ha molti aderenti ed eroga non poche prestazioni. L’idea è quella di andare avanti con altri incontri per definire una convenzione sul tipo di quella ora in essere in alcune Asl del Veneto. Ripeto sono molto soddisfatto» ha concluso Toniolatti. «E ora avanti con l’assessorato sviluppo della Regione Umbria per affrontare il tema dei fondi europei».

Dall'incontro che si è svolto a Perugia presso la sede dell'assessorato regionale Salute e Coesione sociale è infatti emersa la fattibilità dell'operazione e la volontà di procedere per estendere il modello di welfare di Confprofessioni su tutto il territorio umbro. L'obiettivo è quello di giungere in tempi rapidi alla sottoscrizione di una convenzione tra Cadiprof e le strutture sanitarie umbre per consentire agli iscritti della Cassa la possibilità di eseguire accertamenti clinici e diagnostici, calibrati sulle caratteristiche demografiche dei dipendenti degli studi umbri, nelle strutture sanitarie di tutta la Regione, grazie all'intervento economico di Cadiprof a copertura delle prestazioni erogate dalle aziende sanitarie regionali a favore degli iscritti alla Cassa.

L'iniziativa di Cadiprof con l'Assessorato regionale Salute e Coesione sociale segna una tappa importante del percorso di integrazione tra la Cassa e il Servizio sanitario, che rappresenta un innovativo modello di collaborazione tra pubblico e privato. Negli ultimi anni, lo sviluppo della sanità integrativa, in particolare quella di matrice contrattuale, ha infatti permesso di sviluppare maggiori sinergie con il servizio sanitario nazionale soprattutto nell'ambito della prevenzione e, al tempo stesso, offrire a una specifica popolazione (in questo caso i dipendenti degli studi professionali) prestazioni sanitarie ad alto contenuto professionale.

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