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Concerto Rai di Capodanno, il Pd e la sinistra gridano allo scandalo: "Vergogna: Sala Notari trasformata in camerini e costi altissimi"

Il Partito Democratico ha depositato un'interrogazione urgente prendendo di fatto le distanze dall'evento di fine dell'anno. Ecco perchè...

Il Concerto di Capodanno, tradizionale appuntamento della Rai nell'ambito della trasmissione “L’anno che verrà”, uno degli appuntamenti più seguiti dell'anno, quest'anno come è ormai noto si farà a Perugia in Piazza IV Novembre. Una vetrina eccezionale per Perugia e per l'Umbria in chiave turistica. Il grande evento sarà realizzato dalla RAI in partnership con la Regione Umbria e in collaborazione con il Comune di Perugia; ovviamente le istituzioni umbre dovranno anche sostenere una parte dei costi. E sui costi il Partito Democratico ha depositato un'interrogazione urgente prendendo di fatto le distanze dall'evento di fine dell'anno a cui bramavano molte altre città che sono state però surclassate dal pacchetto umbro di Regione e Comune. 

"Tanto per cominciare - hanno scritto gli esponenti del centrosinistra - il budget stanziato dal Comune di Perugia per l’evento non passa inosservato: 385.000€ complessivi, di cui 205.000 euro ricavati da una variazione urgente del proprio bilancio e 185.000 derivanti da un finanziamento della Regione Umbria, cui probabilmente andranno aggiunte altre voci di costo indirette (attrezzature, straordinari del personale, manutenzioni, ecc.) o, come avvenne lo scorso anno a Terni, per lo stesso evento, impreviste, di cui sarà l’Amministrazione Comunale dovrà farsi carico. Cifre esorbitanti, mai viste prima, che superano di gran lunga lo standard di investimenti fatti dall’Amministrazione comunale per eventi di rilevanza nazionale e internazionale, come Umbria Jazz e il Festival Internazionale del Giornalismo".

Ma non è solo il budget a far protestare il Pd, c'è anche la chiusura della Sala dei Notari che sarà a disposizione della produzione e degli artisti: "Un’azione sbagliata e umiliante, trattarla come se fosse uno spogliatoio, quando gli addetti ai lavori, per altri importanti eventi svolti in passato nella piazza, hanno trovato comode soluzioni in altri spazi comunali, da Via Fratti a Piazza Danti, o appoggiandosi alla vicina Curia. Un approccio che grida vergogna, uno schiaffo alla sua storia, alla sua funzione, al suo ruolo per la città di Perugia".

Il centrosinistra di Palazzo dei Priori ha espresso dubbi anche sui benefici dell'evento - a livello di turismo e immagine - e sulle ricadute immediate rispetto ai costi previsti. " Al netto di qualche spot televisivo ben confezionato e delle esigenze di vitto ed alloggio in città per tutte le maestranze impiegate, va seriamente valutata la ricaduta di questo evento sul tessuto sociale e culturale della città, già fortemente impoverito dalla pandemia e dalla perdurante crisi economica generalizzata, a partire dal giorno dopo".

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