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Prima "sì" a Palazzo dei Priori per una consulta che ascolta e aiuta la famiglia

La consulta è stata considerata fondamentale "in un momento di difficoltà per le famiglie". Si tratta, infatti, di un luogo per favorire la riflessione, il confronto e, di conseguenza, le azioni d’intervento. "Ma è discriminante: si parla solo di famiglia tradizionale"

Voto favorevole in prima commissione consiliare a Perugia per la nascita di una consulta comunale della famiglia. La proposta porta la firma de consiglieri comunali di maggioranza Mignini e De Vincenzi ed ha ottenuto 7 voti a favore (maggioranza), un contrario (Giaffreda) e 4 astenuti (PD e Sorcini). Ora spetta al consiglio comunale ratificare la proposta e metterla in funzione. 

Il regolamento della commissione è formato da 12 articoli e prevede funzioni consultive e propositive in materia di politiche familiari. Per questa specifica funzione essa viene preventivamente informata circa i programmi e le scelte amministrative che il Comune intende adottare.

In particolare può: stimolare l'attivazione di studi e ricerche sulla situazione della famiglia nel contesto comunale, sulle politiche familiari attuate o che si volessero attuare e sull'applicazione di leggi e regolamenti (azione di studio e monitoraggio); promuovere iniziative rivolte a diffondere una cultura per la famiglia sia in ambito sociale che istituzionale; contribuire attraverso la propria attività propositiva al supporto dei servizi offerti dall’amministrazione comunale nonché alla promozione di interventi in ambito culturale, economico e sociale per il reale miglioramento della qualità della vita in città; sollecitare la specifica formazione degli operatori impegnati nei servizi dedicati alla famiglia; promuovere attività programmatiche per l'introduzione e l'implementazione nel territorio comunale del welfare integrato e l'armonizzazione famiglia. 

Fanno parte dell’assemblea della consulta le associazioni che siano costituite da almeno due anni e abbiano operato nel territorio comunale in modo continuativo con attività concordante con l’articolo 1 del presente Regolamento o che facciano riferimento nel proprio statuto alla famiglia come individuata negli Artt. 29, 30, 31 della Costituzione e negli articoli 143 e 147 del Codice Civile; inoltre che operino senza scopo di lucro.

Partecipano alla consulta senza diritto di voto gli Assessori con delega alle politiche: familiari, Sociali, per l’Infanzia e per l’adolescenza del Comune di Perugia, il Presidente della Commissione Consiliare Permanente competente. L’assessore Cicchi ha espresso apprezzamento per la proposta, tenuto conto del fatto che la stessa si inserisce nell’ambito dei principi sanciti dalla Costituzione. “Il Comune – ha precisato l’assessore – garantisce molti servizi destinati alle famiglie in difficoltà. Tuttavia è nostro compito affrontare queste tematiche non solo dal punto di vista assistenziale, ma anche sotto l’aspetto dell’inclusione sociale”.

Qualche perplessità sulla proposta è stata espressa dal consigliere Perari, secondo cui, rispetto alla normativa europea che allarga il concetto di famiglia, la proposta in discussione non tiene in debita considerazione le nuove concezioni di famiglia. Medesime perplessità sono state espresse da Giaffreda e Mencaroni, che hanno parlato di una proposta poco chiara, riduttiva e, per certi aspetti, discriminatoria, preannunciando un voto contrario sulla stessa.

Mignini e De Vincenzi hanno difeso la bontà della proposta, ritenendo la consulta fondamentale in un momento di difficoltà per le famiglie; si tratta, infatti, di un luogo per favorire la riflessione, il confronto e, di conseguenza, le azioni d’intervento.

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